Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo (davvero!)

Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo

Fotografia di Franca Bersanetti Bucci.

Non sappiamo mai cosa ci aspetta dietro l’angolo. Nemmeno quando si tratta di qualcosa che cambierà il nostro mondo in positivo e porterà vento nuovo nei nostri sogni. A me è successo con “Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo”. Quando andò in onda sulla Rai, in diretta dall’Arena di Verona, il 3 ottobre del 2013, lo registrai, più che altro per curiosità. Tanto che il pomeriggio seguente mi misi a guardare la registrazione mentre stiravo. Poi… beh, mi sono dimenticata il ferro da stiro. È stato amore a prima vista. E non sono l’unica.
Lo spettacolo sta infatti girando l’Italia da un anno e mezzo e ha appena raggiunto la cifra tonda di duecento repliche, continuando a riempire i teatri e a scatenare l’entusiasmo del pubblico, in particolare dei giovani, che adorano gli attori del cast come rockstar. La febbre ha però contagiato un po’ tutte le età, credetemi: bambini, mamme, nonni.
Entriamo nei dettagli. L’opera è firmata in origine dal francese Gérard Presgurvic e la versione italiana è stata voluta e prodotta da David Zard e il figlio Clemente. Quello stesso Zard, per intenderci, che un decennio fa produsse il grande Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante. I brani sono stati adattati in italiano da Vincenzo Incenzo e la regia è stata affidata al geniale Giuliano Peparini, che finora aveva potuto sfruttare il suo talento soprattutto all’estero. Come coreagrafa, sua sorella, Veronica Peparini.
E poi un grande cast, a partire ovviamente da Giulia Luzi (Giulietta) e Davide Merlini (Romeo), perfetti nei loro ruoli, con la giuste dose di freschezza e ingenuità.
La peculiarità di quest’opera, però, è di dare risalto anche ai personaggi che ruotano intorno ai due sventurati amanti di Verona. Il folle e sensuale Mercuzio di Luca Giacomelli Ferrarini ha sedotto letteralmente il pubblico: insieme a Romeo e a Benvolio, interpretato da Riccardo Maccaferri (altro giovanissimo già di grande esperienza), forma il trio dei Re del Mondo, pezzo cult dello spettacolo, e il suo duello con Gianluca Merolli, l’aggressivo e tormentato Tebaldo, è uno dei momenti più coinvolgenti. Tebaldo è un altro personaggio con una psicologia complessa e ben approfondita. Suo un brano con una delle coreografie più audaci e visivamente ammalianti, Oggi o mai.
Al centro di un’altra coreografia spettacolare, L’odio, ci sono due figure femminili di grande forza e impatto, Lady Capuleti e Lady Montecchi, rispettivamente Barbara Cola e Roberta Faccani, intense, sofferte, madri diverse eppure simili. Un’altra signora del palco è Silvia Querci, nel ruolo della Nutrice di Giulietta: la sua S’innamora già strappa applausi e anche lacrime. Così come commuove e tocca il cuore Avere te, del grande Vittorio Matteucci, un lord Capuleti che lascia il segno. È protagonista inoltre insieme a Barbara Cola, Silvia Querci e Leonardo Di Minno, l’imponente Principe di Verona, della straziante scena in cui i genitori di Giulietta la credono morta suicida con il veleno. Il brano, Verona, con cui Di Minno apre magistralmente lo spettacolo, si ripete qui in una versione lenta e colma di dolore. Brividi, brividi autentici.
Che non mancano anche nell’interpretazione che Gio Tortorelli da del suo Frate Lorenzo, in particolare in Non so più, grido disilluso di un uomo di fede che non sa più in cosa credere.
Ad accompagnare questi undici performer, lo straordinario corpo di ballo: ragazzi instancabili, interpreti di emozioni con i loro corpi, si sono guadagnati fan e pagine dedicate su Facebook. Il loro trionfo è Il Ballo a casa Capuleti, una coreografia strabiliante che trascina e riempie gli occhi di colori. Vanno menzionati in particolare Denny Lodi (Paride) e Tiwuany Lepetitgaland, (il Gatto).
Quello che più mi ha colpito di “Romeo e Giulietta-Ama e cambia il mondo”?
Tante, troppe cose. Soprattutto una però: pur essendo una tragedia, il finale, con tutto il cast riunito sul palco, persino le anime di coloro che sono morti, e le ombre di Romeo e Giulietta che si stagliano a fondo scena, trasmette una sensazione positiva, di speranza. Si esce dal teatro sorridendo, ricaricati. Del resto il titolo è proprio ama e cambia il mondo e da qualche parte ho letto una volta che dovremmo saper cambiare il mondo almeno con l’immaginazione. Questo spettacolo ci riesce. Ha cambiato il mondo di tanti di noi, in tanti modi diversi. Lo ha reso un po’ di più il mondo che ci piace.
Se ho incuriosito qualche lettore che non conosceva o non ha visto l’opera, sappiate che “Romeo e Giulietta-Ama e cambia il mondo” torna in scena a Napoli, dal 4 febbraio, mentre il 14 febbraio approderà sul palco di Sanremo. Poi verrà una tappa all’estero, a Istanbul, quindi il tour proseguirà a Milano, Genova, Torino, Pescara, Trieste, Acireale in Sicilia e Piazzola sul Brenta. Fino a giugno avete molte possibilità di ammirare la sua magia dal vivo.
Chiudo con il testo suggestivo del prologo. La migliore presentazione di un successo.

«Nel cuore di Verona, teatro della storia
la ruggine di un odio di cui non si ha memoria
corrode senza pace due nobili casati,
Montecchi da una parte, dall’altra Capuleti.
Dai due fatali lombi poi sbocciano due fiori,
ragazzi che alle grida oppongono sospiri,
segnati dalle stelle andranno fino in fondo,
lasciando scritto in Terra: «Ama… e cambia il mondo!»

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

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