Gne Gne Gne

natalie-imbruglia-1C’è stato un periodo in cui i miei standard vocali erano tarati su un qualche livello cosmico per cui o avevi l’estensione miracolata oppure come cantante non valevi nulla. Salvo nel caso in cui appartenessi a gruppi molto cattivi e arrabbiati. Insomma, un pelino intransigente e gne gne gne. Beata adolescenza che ti fa vedere o bianco o nero. Forse una ci capiva anche qualcosa di più, diciamo che le sfumature nel mio pensiero non mancano e ogni tanto vado in tilt. Fatto sta che di antipatie ne avevo parecchie. Per fortuna alcune me le sono rimangiate imparando ad apprezzare anche timbriche più delicate e meno potenti ma non meno espressive, come nel caso di Natalie Imbruglia, che ora è tra le mie preferite.

Il suo primo singolo Torn fu un amore a prima vista mai ammesso. Left of the midlle rimane uno dei miei album preferiti e che ancora, secondo me, da dei giri a diverse produzioni. Teniamo anche presente una cosa: l’album di debutto esce nel 1997. Se nello stesso anno in Europa ringhiava una voce come quella di Anouk, molto soul e molto arrabbiata su un pezzo rock diventato subito un classico, appena un paio d’anni prima si rivelava al mondo intero una certa Alanis Morissette di cui, Natalie, ricalca un po’ le orme, senza contare che Alanis di lì a poco sarebbe tornata a rombare in classifica con un album decisamente insolito e articolato come Supposed Former Infatuation Junkie. Insomma, che Natalie una specie di miracolo l’aveva già fatto a rimanere in vetta in mezzo a scalatrici di primordine. E stiamo citando solo le rockers.

In mezzo a tanti squali Natalie Imbruglia ha sfornato un secondo album che, se vogliamo, è forse anche meglio del primo, se non altro si dimostra voglia di crescere e il singolo That Day apre una strada decisamente interessante in fatto di composizione e uso dei suoni.

Ammetto di aver seguito le nuove uscite sino a Want, un bel pezzo pop e di essermi poi fermata alle proposte radiofoniche. Tuttavia ho trovato conferma di avere di fronte se non altro una persona dalle scelte interessanti nel momento in cui ho saputo che usciva con un album di cover. Anche se penso che parlarne in questi termini non renda giustizia a un progetto così importante, per sua stessa ammissione, visto la profonda rivisitazione di brani celebri e di genere completamente diverso dai terreni percorsi in passato. Non che fare cover sia qualcosa di screditante, anzi, è pure difficile.

natalie-imbruglia-2Ciò che sinceramente mi dispiace è non riuscire più a vederla svettare in cima alle classifiche. E’ cresciuta, si è fatta donna, ha maturato anche nella voce. Andrebbe premiata un po’ di più, secondo me. Non è facile trovare linfa vitale per la propria ispirazione quando le pressioni sono tante. Anche perché, diciamolo pure, il mare è nutrito di squali con una dentatura meno resistente agli urti e perciò mi pare strano non riesca a mordere come mi aspetterei. I tempi cambiano, magari è vittima di ragazzine gne gne gne com’ero io quando dicevo che non aveva voce.

Natalie Imbruglia non debutta nemmeno come cantante, ma come attrice che si guadagna una certa notorietà in Australia, sua terra d’origine (come Gabriella Cilmi…) per poi essere inghiottita in un periodo difficile in quel di Londra. Proprio quando tutto sembrava perduto salta fuori il pezzo giusto e soprattutto la giusta spinta (vedi major). Nel cinema ha fatto incursione con Identify and Go per la colonna sonora del film Stigmate. Per Natalie Imbruglia si sono mossi artisti del calibro di Billy Corgan, Chris Martin e produttori come Patrick Leonard (vedi Madonna, Pink Floyd). Come dire… alla fine della classifica ci si può anche disinteressare.

Ciò che ha contraddistinto la carriera di quest’artista è stato senza dubbio l’autocritica e il coraggio, come la già sopracitata voglia di crescere sempre e non sedersi sugli allori, anche a costo di pagare qualche scotto.

Non si può essere ragazzine per sempre: a un certo punto certi limiti vanno stretti e si scalpita per uscire dal guscio. Si cambiano punti di vista, la vita che potrebbe diventare un gomitolo grigio da srotolare, diventa tutta una sfumatura. Quando ascolto la musica di Natalie Imbruglia i colori sono tanti, caldi e freddi. E come sempre sono in crisi per il video: ma si può? Beauty on the fire.

Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

One Comment

  1. Io c’ero, ma poi non l’ho più seguita. Grazie per questo interessante spunto, sarà un piacere recuperare quello che ho perso

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *