Next to Normal: la bellezza che solo il teatro può dare

Sogni in Scena 16 marzo

Foto di Gaetano Cessati

Premetto, questa non è una recensione, ma piuttosto è il pensiero di una spettatrice grata, di qualcuno che attraverso il teatro ha scoperto e sta scoprendo una nuova dimensione di bellezza. Una bellezza molteplice fatta di momenti, di persone, di emozioni condivise.
Una bellezza che per esempio stava già nel partire un sabato mattina all’alba, per una città, Novara, che non conoscevo, in auto, con una persona incontrata proprio grazie al teatro. Viaggiare insieme parlando di ciò che si stava andando a vedere, col sorriso sulle labbra e sicuramente pure un po’ di stelle negli occhi, perché quando sai, sei certa nel profondo, che ti aspetta qualcosa di bello, l’attesa è una delle cose migliori.
Altra bellezza si è aggiunta nel girovagare un intero pomeriggio, nel sole, per le strade di questa città mai vista prima, sempre con la testa qualche ora avanti, a pensare a quel palco, a quelle musiche, a quelle voci.
Ed ecco che il momento si avvicinava e la tensione – una piacevole, positiva tensione – aumentava. Sono arrivati gli abbracci, gli «ehi, eccoti, ci sei anche tu, che bello vederti», la gioia di ritrovare tanti volti che via via, lungo questo percorso di scoperta del mondo teatrale, sono diventati sinonimo di amicizia e affetto. Tutti lì, insieme, un piccolo microcosmo che aspettava trepidante il debutto, la prima. Neanche fossimo noi stessi a dover andare in scena.
Bellezza, un sacco di Bellezza, con la B maiuscola, l’ha regalata il Teatro Coccia, uno di quei teatri di cui mi parlava sempre mia nonna da piccola, quelli con «i palchi», come diceva sempre, quelli usciti dai libri. Ebbene nonna, io stavo in uno di quei palchi, e il 7 marzo scorso ho davvero assistito a qualcosa di meraviglioso.
Una madre che ballava con suo figlio e gli cantava una canzone d’amore. Una ragazza, che non era mai stata vista, che si aggrappava disperatamente all’abbraccio dell’unico ragazzo che la vedeva davvero. Un uomo abbandonato, un padre stanco, con la schiena curva, che si voltava e pronunciava un nome mai pronunciato da anni, mandandomi il cuore in frantumi. Un angelo senza paradiso che inneggiava alla vita e chiedeva amore anche a costo di far male… Attimi, sensazioni solo mie, emozioni che mi si sono stampate dentro. Tutto questo, molto altro, è Next to Normal. Non voglio raccontarne banalmente la trama. Un po’ come la vita, è un’esperienza splendida e crudele insieme, non regala niente, ti fa ridere ma quanto ti fa piangere, anche…
Doveroso però ricordare chi l’ha reso possibile. Loro, più di chiunque, rappresentano la bellezza di cui parlavo. Tom Kitt e Brian Yorkey, gli autori della versione originale. Marco Iacomelli, il regista della versione italiana, Andrea Manara, Davide Ienco e l‘ STM, che si sono spesi perché questa impresa si potesse affrontare. Il cast tecnico, da Andrea Ascari che ha adattato i testi a Gabriele Moreschi e Gillian Bruce per le scenografie e le coreografie. E il meraviglioso cast artistico, sei attori che da soli reggono sulle spalle il peso di una storia poetica e brutale, scomoda e difficile: Brian Boccuni, Laura Adriani, Renato Crudo, Antonello Angiolillo, Francesca Taverni e Luca Giacomelli Ferrarini.
La bellezza più luminosa è proprio la loro. Gli Artisti, la Gente di Teatro. Un’altra razza, quelli che interpretano sogni per noi e poi ce li regalano, bagnandosi di lacrime, sentendo sulla pelle in prima persona il dolore dei loro personaggi. Incontrarli dopo lo spettacolo, leggendo nei loro occhi il rilascio dell’adrenalina, quella felicità speciale che li anima dopo che hanno calcato il palcoscenico è sempre di per sé un altro spettacolo nello spettacolo. Lo è stato anche stavolta. Occorre rispetto, tanto rispetto, stima, sincera ammirazione per quei sorrisi soddisfatti, per l’oro della felicità in quegli sguardi. Coloro che interpretano e regalano sogni fanno qualcosa di veramente prezioso.
Non era una recensione questa. Non so cosa fosse. Spero che a qualcuno comunichi qualcosa. E quando usciranno, mi auguro presto, le date del tour nazionale di Next to Normal, correte a vederlo. Correte a scoprire quanto è bello partire all’alba per un inseguire un’emozione. A farvi illuminare dalla luce della gente di teatro. Gli attori, ma un po’ anche noi, quelli con la valigia sempre pronta e la voglia di farsi raccontare una storia.
Il mondo spesso sporca le cose belle, ma una bellezza come quella che solo il teatro può dare va difesa. Va vissuta. Fatelo. Provateci.

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

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