Il buio oltre la siepe

«Quasi tutti son simpatici, Scout, quando finalmente si riescono a capire»


Luca Giacomelli Ferrarini 1

Fotografia di Alessia Rosatella.

Apro questo articolo con una citazione che amo molto, presa dal bellissimo libro Il buio oltre la siepe di Harper Lee, da cui è stato tratto il film omonimo, che, seppur interpretato magistralmente da Gregory Peck, mi ha fatto vivere attimi di sgomento perché… anche stavolta: 1 a 0 per il libro.

Certo era molto complicato trasporre questa perla della letteratura, che racconta della profonda ipocrisia nei confronti di un’etnia, ritenuta indiscutibilmente colpevole se accusata da una persona bianca. Ma non ci racconta anche, forse, della profonda ipocrisia che alimenta la paura per tutto ciò che è diverso e lontano da noi? Sì.

Non viene vista con paura angosciante anche la figura di Boo Radley che invece dimostrerà di essere un raggio di luce sotto la polvere? Figura da temere perché non vedeva le cose come tutti gli altri e quindi, anche lui, segregato in casa e nascosto agli sguardi? Insomma, la figura del pazzo, immancabile deduzione quando non si vuole capire. E invece capirsi, non solo è utile, ma è anche bello, anche dovendosi cimentare in una discussione e scoprire che le opinioni rimangono divergenti.

Ho scelto questo approccio non a caso.

E’ con lo spirito sbagliato di una persona prevenuta nei confronti di un genere musicale, che mi sono sporta dal mio pulpito per sbirciare il musical.

Un artista in particolare mi è stato segnalato e mi ha colpita per la sua bravura e naturalezza data dalla grande passione che comunica. Comunicare non è cosa facile e chi riesce in quest’intento, qualunque sia l’ambito, sa stare al mondo. Luca Giacomelli Ferrarini è molto bravo in questo e, come dicevo, gli viene naturale perché dotato di un grande talento coltivato con grande dedizione e serietà.

Devo fare una premessa: come prima ho accennato, mi sono sporta dal pulpito. Il musical non è un genere che mi appassiona molto, tuttavia occupa un posto in quello che possiamo definire “universo musicale”. Il musical è un genere che riscuote un grande successo e che ha un grande spessore, anche a livello economico, perché non dirlo? Non è un demerito per un genere riuscire ad imporsi anche commercialmente. Anzi, questo consente un rinnovo, consente di vivere a tante e tante persone che si buttano con impegno in questa avventura, coi proventi della propria passione. E questo è importante per la crescita culturale di tutti.
Da quel poco che so del musical e che penso di aver intuito, guardando, ahimè, solo qualche filmato sul web, è che il musical è un genere molto complesso. Intanto per la difficoltà d’esecuzione: ballare, recitare, cantare e tutto il dietro le quinte di un’opera teatrale, creano di per sé un universo davvero affascinante. Inserire musiche che contestualizzino una scena e scriverle appetibili, non è affatto automatico.

E’ perciò con questo spirito di dialogo che cercherò di rendere onore a una lingua straniera che non capisco, di cui però riconosco la musicalità e qualche parola.

Luca Giacomelli Ferrarini è un performer d’eccezionale bravura e ho deciso di dedicargli un post proprio perché è riuscito a fare da ponte tra il mio piccolo background musicale e il mondo del musical, a me così lontano. E’ riuscito a smuovere il mio interesse e portarlo su queste nuove rive, con tutta la prevenzione del caso: dite niente. Sono una testa dura, chi mi conosce lo sa.

Sembrerebbe c’entrare davvero poco con tutta la carrellata di artisti che abbiamo visto fin’ora. Ma non è vero, se si pensa che la passione che mette nella sua arte, è la stessa. In questo caso, vorrei sottolineare l’uso della parola “arte”, perché parlare di “lavoro”, risulterebbe offensivo. Per troppa gente la musica è diventata una lauta fonte di guadagno a discapito della qualità. Perciò, quando la qualità c’è, è meglio sottolinearlo, anche a costo di ripetersi.

Luca Giacomelli Ferrarini 2

Fotografia di Fotografando Creativamente.

Come usa la voce, Luca Giacomelli Ferrarini, personalmente, ne ho sentiti pochi. Interpretazione viva e sempre incisiva. Tecnicamente non c’è nulla da eccepire. Passando da una riva all’altra del ponte, ho portato con me la convinzione che Luca Giacomelli sarebbe un formidabile cantante metal. Naturalmente per la voce, perché il metal è anch’esso un genere che richiede un uso estremamente consapevole dello strumento oltre a una notevole estensione, ma anche per la presenza scenica. Luca è nato per stare su un palco. Catalizza gli sguardi, non per la sua apprezzata avvenenza, ma perché ha nella sua presenza quella rara scintilla che ha fatto di qualcuno, un grande.

Purtroppo qui devo subire una battuta d’arresto. Ho una certezza: mi manca averlo percepito dal vivo. Penso mi manchi una grossa fetta di torta perché proprio per la ricchezza delle sue esibizioni, credo che il meglio di questo artista si possa cogliere comprando un biglietto e facendosi avvolgere dal calore del live. Avendolo ascoltato e visto solo registrato, mi sento come se avessi mangiato una caramella con tutta la carta.

«Ogni volta che entro in un Teatro e salgo sul palcoscenico sento le farfalle nello stomaco, anche se faccio lo stesso spettacolo da tanti mesi. Ogni volta è come se fosse la prima e sento quell’emozione che mi fa dire: sì, è questo lavoro che voglio fare!»

Sono parole sue ed è vero: lo dicono tutti. Però nel suo caso sono da ritenere sincere.

Dopo essermi persa Processo a Pinocchio in quel di Bologna, vorrei potermi godere una delle sue scelte interessanti in fatto di ruoli. Due spettacoli a cui prende parte, stanno percuotendo i miei nervi per la curiosità: Next to normal e Follie, di cui è anche autore della locandina. Temo, dovrò dedicare un post, alla mia esperienza di spettatrice mancata per colpa della lavatrice che si rompe nell’esatto momento in cui decidi di goderti uno spettacolo dal vivo. Soprattutto nel momento in cui decidi di avere qualche nuova esperienza. Naturalmente. Non è una cosa che vorrei commentare ora, perché avrei una caduta di stile in un articolo già di per sé piuttosto complicato per la sottoscritta, e proprio non sarebbe giusto. Perciò, è meglio che mi avvii alla conclusione, segnalandovi due video che mi hanno colpita: il primo vede Luca Giacomelli in scena nella parte di Mercuzio nel musical Romeo & Giulietta. Nel secondo interpreta La Follia, pezzo tratto dallo stesso musical, che ripropongo perché merita.

Però, un saltino nel metal… sono sicura cadrebbe in piedi, cioè, è perfetto… tanto per provare…






Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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