Follie: una strada per la terra dei palloncini

Follie una strada per la terra dei palloncini 1
Il palloncino colorato galleggia nell’azzurro e il bambino tira la madre per una manica.
«
Mamma, dove va il palloncino?»
«Nella terra dei palloncini, amore», gli risponde lei.
«E dov’è la terra dei palloncini, mamma?»
I bambini non si accontentano mai di una sola risposta. Neppure il bambino di questo dialogo, contenuto in un mio vecchio racconto. Cosa gli rispondeva la madre?
All’epoca io le feci dire che nella terra dei palloncini non si arriva mai, perché è sempre altrove… ma se riscrivessi il racconto ora, cambierei la risposta.
Le farei dire che qualcuno conosce la strada per quella terra: due attori, nel camerino di un teatro, in attesa di entrare in scena.
Follie una strada per la terra dei palloncini 2Questa è la premessa con cui comincia infatti
Follie, lo show ideato ed interpretato da Luca Giacomelli Ferrarini e Cristian Ruiz: mancano trenta minuti al debutto di Motello il musical (una rivisitazione di Otello, ambientata sull’autostrada del Sole) e, mentre la voce della direttrice di palcoscenico scandisce il tempo rimasto, i due attori protagonisti, nel loro camerino, si raccontano, l’un l’altro e al pubblico. Gli inizi, i fastidi, i ricordi, le riflessioni. Un percorso che si snoda attraverso canzoni e momenti di dialogo con gli spettatori. Uno scambio onesto. Una condivisione vera.
Lo scorso 29 agosto, alle Terrazze del Palazzo dei Congressi di Roma, in una magica notte estiva di luna piena, Luca e Cristian si sono davvero donati e messi in gioco. Hanno costruito su sé stessi, le loro vite, i loro sogni, le fragilità, uno spettacolo pieno di ritmo e poesia, senza mai un cedimento, neppure di fronte ad imprevisti tecnici gestiti con prontezza ed ironia, tanto da trasformarli in altre occasioni di complicità con il pubblico. Diversi eppure complementari, hanno saputo creare un filo conduttore che mettesse in risalto le qualità espressive di ciascuno: l’anima e la classe da innato showman di Cristian e la passionale intensità da romantic lead di Luca.
Sul palco si sono alternate scene esilaranti, come quella giocata su Tutti insieme appassionatamente, ad altre assolutamente travolgenti, come il pezzo tratto da Mary Poppins, sfociato in una lezione di spelling in cui Luca e Cristian mi hanno ricordato Gene Kelly e Donald O’Connor, nella famosa lezione di dizione di Cantando sotto la pioggia. C’è stato anche questo in
Follie, sì, un certo sapore retrò, che ne ha aumentato il fascino.
E oltre alle risate, anche lo spazio per delicati e sentiti omaggi delicati a due splendide e sfortunate cantanti. La nostra indimenticabile Mia Martini, a cui Cristian ha dedicato – letteralmente insieme al pubblico – Almeno tu nell’universo, mentre a Luca è toccata la bellissima Minuetto accompagnato dai passi di danza dell’ospite
Paola Bonazzi (dal corpo di ballo di Romeo e Giulietta-Ama e Cambia il mondo).
E poi Eva Cassidy, interprete da me molto amata e che aveva in comune con mia madre il giorno del compleanno: Luca ha regalato di lei una meravigliosa versione di Songbird.
Le emozioni non sono mancate nemmeno nei duetti. Originalissimo e affascinante l’incontro tra i mondi di
Priscilla (che Cristian tornerà ad interpretare dal prossimo 4 settembre a Milano) e Romeo e Giulietta-Ama e cambia il mondo (il cui terzo anno di tour riprenderà da Verona il 26 settembre): It’s raining man si è mescolata a La Follia, in una rivisitazione di quest’ultima davvero strepitosa, dove Luca ha dimostrato di saper dare vita al suo Mercuzio anche senza il classico costume di scena e aggiungendo parte del monologo scespiriano della regina Mab. Di grande impatto, poi, l’esecuzione in coppia di È tutto qui, tratta da Processo a Pinocchio, cavallo di battaglia del solo Cristian e per una sera prestato anche alla vocalità prodigiosa di Luca. Istanti di pura magia.
E istanti di commozione. Quella vera di Cristian, nel parlare del suo momento preferito in teatro, quella di Luca, un po’ più nascosta ma altrettanto autentica, nel raccontare degli attimi sospesi davanti allo specchio, durante il trucco, mentre il personaggio prende vita.
È stato tutto questo,
Follie, e anche di più. Lo spazio di queste righe è poco, la mente stessa ancora non ha registrato o metabolizzato completamente tutte le sensazioni provate e vissute con questi due straordinari performer, insieme a loro, grazie a loro. Lo spettacolo lo abbiamo costruito un po’ anche noi spettatori, con la nostra partecipazione, le nostre reazioni che suscitavano quelle di Luca e Cristian. Una sinergia davvero fantastica tra palcoscenico e platea.
Voglio ricordare anche l’altra ospite, oltre a Paola Bonazzi, ovvero
Mami, cantante giapponese arrivata da Tokyo espressamente per questa serata e che ha offerto una parentesi dolce ed esotica. E poi le coriste, Nadia Straccia, Elisa Musso, Natascia Fonzetti, e i musicisti, Cristiano Tofanelli alla batteria, Andrea Scordia al basso e il maestro Federico Zylka al piano
Ma… che c’entrava la storia dei palloncini, vi chiederete?
Oh c’entrava eccome. Perché il momento forse più bello e poetico di
Follie è stato quando Luca e Cristian hanno intonato insieme True colors, lasciando poi volare via due grappoli di palloncini colorati. In alto, nella notte d’estate, fra le stelle che sono gratis, come hanno detto loro stessi, lassù perchè noi ci si fermi a guardarle un po’ di più, lassù magari per ricordarci che i pregiudizi, le fobie, gli ostacoli, le differenze visti dal loro punto di vista non sono nulla. Lassù perché anche il nostro cervello possa alzarsi, come pensa Damiano, piccolo amico di Luca e Cristian presente tra il pubblico.
Piccolo come il bambino del mio racconto
Lui che chiedeva dove sia la Terra dei Palloncini. Oggi sua madre gli direbbe che la via per arrivarci si trova nelle voci di due grandi artisti, nell’anima dentro i loro occhi, in tutta la bellezza che hanno messo in quei palloncini volati nella notte. L’isola che non c’è si trova dopo la seconda stella a destra… e la Terra dei Palloncini forse è nel buio tra le stelle, che buio non è, ma solo il segreto nascosto dietro il loro splendore.
Un segreto che Luca Giacomelli Ferrarini e Cristian Ruiz sicuramente conoscono. Grazie ragazzi, per averlo lasciato intravedere anche a noi. Vi aspettiamo per nuove Follie. Ce lo avete promesso.

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

One Comment

  1. Ah, carissima, la tua domanda – quella del bambino – è toccante, è quella di ogni uomo ed ogni donna che si accosta all’arte, la scrittura, il teatro. Per me averle conosciute entrambe è un privilegio, il mio palloncino multicolor che mi libra verso l’infinito dentro di me. E non c’era paragone migliore del bambino, perché sia in Luca che in Christian io scorgo un’innocenza senza tempo, che al giorno d’oggi, in un mondo prevalentemente cinico, è senza dubbio la follia più bella che c’è.

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