Il pacco misterioso

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La musica è davvero bella in ogni sua forma, tanto più quando puoi avere una sorta di contatto fisico con le idee di chi mette tanta passione ed entusiasmo nell’esprimersi con questo mezzo. Aggiungerei anche del coraggio perché non c’è modo migliore del manifestare creatività, ed averla davvero, per esporsi al giudizio e probabilmente alle critiche non sempre utili. Parlo di contatto fisico non a caso perché appartengo a quella categoria di nostalgici che quando stringono tra le mani un cd provano quel brivido che chi è capace di apprezzare le nuove tecnologie del download, legale e non, si sente di poter trascurare. Questione di gusti e perciò non si discute, ma personalmente sfogliare il libricino e scoprire testi, immagini, crediti, rimane una parte importante dell’esperienza. Pazienza se tra i ringraziamenti non trovi un solo nome noto, hai comunque la percezione di tutto il lavoro che c’è dietro a un qualsiasi progetto musicale, che è sempre bene ricordarsi essere fatto da persone… gli esseri umani che hanno anche qualche qualità.

L’altra sera, tornando a casa dopo una lunga giornata, trovo il pacco, che nel titolo definisco misterioso, ma che in realtà aspettavo in trepidante attesa: l’ultimo album dei G91, Your reaction my direction.

g91-your-reaction-my-direction-2Già il titolo prende bene, perché è una buona filosofia cominciare a dare la giusta importanza alle cose e muoversi di conseguenza, soprattutto quando si tratta di reazioni inaspettate e poco gradevoli da parte degli altri. Essere sempre disponibili a capire non significa sempre dire sì. Il no è forse una delle cose più complicate della nostra esistenza e temo che bisogna imparare a conviverci. Sicuramente l’aria che si respira in questo nuovo lavoro dei G91 è una certa voglia di emergere e affermarsi, il ché non è affatto una brutta storia. C’è il coraggio di non avere paura di cadere nella trappola del già sentito perché il punto fondamentale del lavoro, per quello che ho percepito, è delineare con forza la propria identità. Avere passione per un determinato genere e stile può essere rischioso in questo senso, soprattutto quando si è ancora in salita rispetto alla notorietà: è inevitabile chiedersi chi ci ricorda chi. L’amore di questa band per il british pop è evidente e il tranello degli Oasis potrebbe essere sempre dietro l’angolo. Posso dire con assoluta certezza che forse è l’ultima nota di stile che vi ho trovato; in quest’album gli spunti sono infiniti, se vogliamo ho trovato anche un pizzico di David Bowie, ma il punto è proprio questo: a che pro perdersi in queste considerazioni? E’ proprio questa la forza dei G91, non ne fanno mistero, le loro radici sono molto salde e di conseguenza ciò che stiamo ascoltando non è una mancanza di stile bensì una consapevolezza assoluta di ciò che si sta facendo. Quando ascolti i G91 lo capisci subito: ascolti una composizione ricca di idee e ben vestita da arrangiamenti freschi e gradevoli. Inoltre mi ha colpito molto l’uso della voce da parte di Matthew, leader del gruppo: morbida e mai eccessiva, e questo da un’atmosfera molto particolare all’ascolto. Insomma che sanno cosa vogliono fare e cosa scegliere per ottenerlo.. si vede che hanno ascoltato la musica giusta sin dall’inizio. Penso non sia raro nei musicisti avere un artista che li ha spinti a cominciare. All’inizio le somiglianze possono esserci, la differenza sta nel come evolvono. E i G91 evolvono bene, coerenti e al contempo divertenti.

L’immagine è molto inglese, fin troppo forse, ma proprio per questo eccesso british, essa ottiene quello che serve: l’attenzione. Insomma che l’entusiasmo c’è ed è contagioso. Purtroppo mi manca l’esperienza live, che conto di avere quanto prima, ma senza dubbio il cd è ormai piazzato nell’autoradio della mia ciccia a quattro ruote e vi rimarrà per un lungo periodo di tempo.

Ve l’avevo detto che avrei inaugurato questa sorta di aggiornamenti sui progetti freschi di stampa che meritano le luci dei riflettori. Mi piacciono le persone che sanno quello che vogliono e hanno il talento per raggiungerlo. Con tutte le possibilità che tutti abbiamo negli ultimi anni di urlare ai quattro venti le nostre idee e opinioni grazie a un nuovo tipo di comunicazione supportata da una tecnologia relativamente a basso costo, rimane sempre più difficile trovare orecchie disposte ad ascoltarci e cuori disposti ad accoglierci. Ecco, questo tipo di progetti sono un buono spunto per invertire un po’ questa tendenza e sicuramente continueremo ad avere delle sorprese, soprattutto dai G91.

Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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