F.F.

Venerdì 27 maggio 2016

Dido 1Sono reduce da una settimana alquanto impegnativa, ma terminata con grande soddisfazione. Stanchi ma soddisfatti, bello sentirsi così. Questa sera festeggio il contagio di una persona con il mio F.F., il misterioso titolo che ho dato a questo post e con il quale spero di scatenare una pandemia (la modestia potrebbe non sembrare il mio forte, ma perdonatemi in questo caso).

F.F., ovvero “falla facile!”.

Spiegavo alla persona contagiata, che spesso mi trovo in situazioni di sovraccarico mentale, un po’ per la vita che conduco, un po’ perché il mio cervello credo sia fisiologicamente sempre acceso, il ché, scientificamente parlando, é un bene.

Il “falla facile!” presuppone un certo coraggio, ma funziona: quante volte, ammettiamolo, ci incasiniamo la vita da soli per delle stupidaggini? Non stiamo parlando di cose gravi naturalmente, ma di un quotidiano un po’ scevro da ansie che possiamo tranquillamente abbandonare; quello che una volta si chiamava “arrivare al dunque”. Il “falla facile!” é più o meno la stessa cosa e ho avuto conferma che funziona, letteralmente cito: “ancora qualcuno mi guarda senza capire, ma io ho capito e sta davvero funzionando, soprattutto su di me”. Questo é un F.F. dei più classici. Arriva al punto: si sente il bisogno di mettersi più tranquilli? Questo é il mio modo, danno non ne arreco, se non capisci, capirai. Meglio tardi che mai. La vita si complica? Semplificala, dove puoi. Dove non puoi passa alla soluzione numero due: friggi.

Tutto ciò per introdurre la cantante di cui vorrei trattare questa settimana, le sue splendide canzoni rispecchiano in un qualche modo un F.F..

Dido é uno splendido caso perché le sue melodie sono molto essenziali, semplici, ma incisive e concludenti.

«Quando scrivo una canzone penso a ciò che vorrei sentire in radio» (F.F.) e in effetti i suoni sono scelti, le parole originali solo a momenti, pochi intro e molti singoli. Che però in radio si sentono pochino ultimamente e ciò è male. In ogni caso è la dimostrazione che fare i fighi serve a poco, bisogna arrivare al punto.

Credo che nel suo caso la concretezza abbia vinto, ma, senza alcun dubbio, quel tale di nome Eminem detto Slim Shady, ha dato una bella mano. Campionando, non il ritornello, ma la strofa iniziale. Ora, a me viene da ridere: per esperienza personale affermo che quando trovi una strofa particolarmente incisiva, impazzisci per il ritornello e allora le soluzioni sono due, o scrivi un capolavoro oppure la strofa diventa il ritornello e riservi per la strofa qualcosa di blando. Mi spiego?

Chissà quale opzione ha scelto Dido, cioè, come la vede lei, perché per me Thank you rimane un piccolo capolavoro: per colpa di Eminem, la strofa ti rimane di più. Però é scoppiata la bomba e Dido s’é ritrovata dalle stalle alle stelle. Intendiamoci: stalle per modo di dire. Intanto fare musica a Londra non è farla in un posto qualsiasi. Suo fratello è componente fondamentale di un progetto formidabile quale è quello dei Faithless, al quale lei stessa partecipa per un breve periodo come seconda voce. Ha sfondato a 31 anni, e questo mi riempie di speranza, in un mondo dove sei sempre troppo: troppo/troppo poco. Comunque troppo. E invece, che volete che vi dica, io i 31 li ho salutati da poco, e non mi sento né vecchia né finita. Alla faccia del sistema. Un problema per qualcuno? Pazienza, danno non ne faccio (F.F.). Dido, dal canto suo, non rischierà più di arrivare in ritardo da qualche parte visto che ora viaggia su un aereo privato.

Dido 2Famoso é anche il suo rapporto controverso col fratello. Tralasciamo che, da bambini, lui abbia cercato di buttarla giù dalle scale, é una cosa che sento spesso tra consanguinei. Vorrei focalizzarmi sulla soluzione a questa rivalità: sfornano No Angel. Da cui il tormentone Thank you/Stan (ft. Eminem) facente parte della colonna sonora di Sliding doors già nel 1998 e Here with me divenuta sigla della serie televisiva Roswell. Poi gli altri singoli, anche dei dischi successivi: White Flag, Life for rent, ma anche Sand in my shoes, No freedom, Don’t leave home e vorrei ricordare il non singolo ma bellissimo pezzo My lover’s gone. Ha successo anche come autrice per Britney Spears con Not a girl, not yet a woman (sì, l’ha scritta lei). Quando sbarcò negli U.S.A. sotto contratto con l’Arista Records (la stessa casa discografica di Pink e dell’Aguilera, per intenderci, e di molti altri grandi artisti), però la sua situazione era tutt’altro che facile. Ricordo di aver letto anni fa, un’intervista in cui parlava di una profonda solitudine e anche seri problemi economici. Concretamente risolti, nonostante le ultime vendite non siano state esaltanti. Ma lei sta facendo il suo percorso, ora é anche madre, non é mai stata una fan dei tappeti rossi. Io la sapevo da qualche parte a studiare non so che tipo di musica.

In ogni caso, Dido è un F.F. fatto e finito.

Magari in questo momento lo starete pensando, perché lo sto pensando io: dai miei articoli non é facile far trasparire la mia indole F.F. … La verità? Ci sto lavorando.

Fonti immagini: graftonstreet.ie | kezk.cbslocal.com

Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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