Uno speciale incomprensibile fascino

Anton Cechov«Di là dalla finestra infuriava la tuttora la tormenta. Nella stufa, nel camino, dietro tutte le pareti qualcosa piangeva, e a Savelij sembrava che si piangesse dentro di lui e nei suoi orecchi. Egli si era definitivamente confermato, quella sera, nelle sue supposizioni riguardo alla moglie. Che la moglie sua, con l’aiuto delle forze impure, disponesse dei venti e delle troiche postali, di questo ormai più non dubitava. Ma, con suo maggior dolore, questa misteriosità, questa forza soprannaturale, selvaggia conferivano alla donna che gli giaceva accanto uno speciale incomprensibile fascino, quale mai aveva notato prima. Per il fatto che lui, nella sua stupidità, senz’avvedersene egli stesso, l’aveva poetizzata, pareva ch’ella si fosse fatta più bianca, più liscia, più inaccessibile….

-Strega! – diceva indignato. – Puh, antipatica!

E intanto, dopo aver atteso che si fosse calmata e avesse preso a respirare in modo uniforme, le toccò la nuca col dito… tenne un poco in mano la sua grossa treccia. Ella non sentiva… Allora egli si fece più ardito e l’accarezzò sul collo.

-Lasciami! – ella gridò, e gli diede un tal colpo col gomito alla radice del naso ch’egli vide le stelle. Il dolore alla radice del naso era presto passato, ma la tortura continuava ancora.»

Tratto da: La Strega (1886), di Anton Cechov

Brenda Canales

Mi chiamo Brenda, ho una grandissima passione per la cultura, la natura e tutto ciò che accade nel mondo nei più svariati ambiti. Di mestiere faccio la traduttrice, pertanto è nella mia natura osservare il mondo e le parole.

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