Tennessee Williams: La gatta sul tetto che scotta

La gatta sul tetto che scotta - Tennessee WilliamsA gennaio, al Teatro della Pergola di Firenze, ha debuttato in prima nazionale “La gatta sul tetto che scotta”, a cura della Compagnia Ipocriti, per la regia di Arturo Cirillo, con Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni, tratta dal celebre testo teatrale di Tennessee Williams, uno dei più grandi drammaturghi americani del Novecento. Quest’opera in particolare gli valse il secondo Premio Pulitzer (il primo lo aveva ottenuto per Un tram chiamato desiderio) e fu trasposta anche in versione cinematografica, nel 1958, con Paul Newman ed Elizabeth Taylor, al culmine della loro bellezza.
Nel film, la trama subì alcune modifiche dovute al Codice Hays, che all’epoca regolava ciò che era moralmente lecito o meno mostrare o raccontare al pubblico (in questo caso l’argomento dell’omosessualità), ma, se si è impossibilitati ad andare a teatro, la pellicola resta assolutamente da vedere, per ammirare in azione ottimi attori dei tempi d’oro di Hollywood e conoscere il genio di questo autore.
Quello che più affascina in Tennessee Williams è la sua maestria nel creare conflitti e confronti tra i personaggi, nel suo scavare nelle loro emozioni, con crudeltà, sino ad arrivare all’osso, a scoprire le ferite aperte e i punti nevralgici delle loro più intime fragilità. Splendidi i suoi dialoghi. Tridimensionali, autentici, di carne e sangue, i suoi personaggi.
Questa storia è basata sull’ipocrisia, sulle verità nascoste, non dette, non accettate, su legami impossibili e altri mai compresi, mai davvero affrontati. Tutto si svolge nello spazio ristretto di una casa e di poche ore, in cui la tensione emotiva e fisica sale fino ai suoi estremi per poi esplodere.
La gatta del titolo è Maggie. Sposata con Brick, ex giocatore di football, è in visita nella casa dei genitori di lui, in occasione della festa del compleanno di Big Daddy, il capofamiglia, di ritorno dall’ospedale. In troppi sotto lo stesso tetto.
Troppi i figli del fratello maggiore di Brick, e della moglie, di nuovo incinta. Maggie li chiama mostri senza collo, lei che di figli non ne ha e vorrebbe averne, per non subire le critiche e le allusioni dei cognati e assicurarsi un avvenire, dopo un passato di povertà.
Troppo forti le risate di Big Mama, la suocera che sembra non accorgersi di nulla di quel che le accade attorno, ostinamente decisa a credere che tutto vada bene.
Troppa l’arroganza di Big Daddy, abituato ad imporsi su tutti, che riscoprirà un minimo di tenerezza solo di fronte alla consapevolezza della propria mortalità.
Troppo piccola la stanza da letto di Maggie e Brick per contenere la frustrazione del loro matrimonio senza sesso e la disperazione di entrambi. Lui, depresso e alcolizzato, è spezzato dentro come la gamba che si è fratturato, indelebilmente segnato dal suicidio del suo ex compagno di squadra Skypper. Molto più di un amico. La profondità esclusiva del loro rapporto emerge persino nel film, nonostante l’accenno esplicito all’omosessualità sia stato eliminato. Ma Maggie, che Brick incolpa della morte di Skypper, ama e desidera appassionatamente il marito e lotta con le unghie e coi denti per sedurlo e vincere le sue resistenze.
Troppo amore, non realizzato, non vissuto, non dato, ignorato, respinto, testardo.
Troppe finzioni, troppe bugie dietro le porte chiuse, troppo silenzio doloroso coperto dal chiasso della paura della realtà.
Personaggi bellissimi, gloriosamente imperfetti. Attuali anche ai giorni nostri. Da amare. Una vicenda che colpisce al cuore e allo stomaco.
Scopritela o riscopritela. A teatro (il tour dell’allestimento attuale girerà l’Italia sino ad aprile) o in dvd. Che sia con gli occhi viola di Elizabeth Taylor che con il volto di Vittoria Puccini, vi innamorerete di Maggie la gatta e della sua fiera tenacia.

Brick: «Che cos’è che vuole una gatta sul tetto che scotta?»
Maggie: «Resisterci sopra. Più a lungo che può».

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

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