RECENSIONE – “Hannah Arendt”

Hannah ArendtPochi giorni fa è stata la Giornata della Memoria: in alcuni cinema (e anche su Rai3 ma con due giorni di ritardo) è stato possibile assistere alla proiezione del film “Hanna Arendt”, film del 2013 di Margarethe von Trotta.
Il film è suddividibile in due parti. La prima è incentrata sugli articoli scritti dalla filosofa Hannah Arendt (Barbara Sukowa) per il New Yorker, riguardanti il processo tenutosi a Gerusalemme nel 1961 contro Adolf Eichmann, criminale nazista, e il conseguente libro “La Banalità del Male – Eichmann a Gerusalemme”. Nella seconda parte invece, presentata attraverso dei flashback, è racconta la relazione sentimentale della Arendt con il filosofo tedesco Martin Heidegger (Klaus Pohl), suo insegnante, che si unì nel 1933 al partito nazista.
Sia Eichmann (presente nel film grazie a geniali inserti documentaristici del processo) che Heidegger rappresentano il periodo buio della vita della Arendt, che incombe su ogni aspetto della sua esistenza nonostante viva, col marito poeta e filosofo Heinrich Blücher (Alex Milberg), una vita agiata a Manhattan.
Assistendo al processo, la Arendt ha la possibilità di guardare in faccia agli orrori da lei esplorati in “L’Origine dei Totalitarismi”.
Durante il processo, Eichmann adotta la linea di difesa del Processo di Norimberga, sostenendo d’aver soltanto eseguito gli ordini a lui impartiti e, per questo, di non poter essere accusato di alcun crimine. Anziché prendere queste affermazioni come un affronto, la Arendt, ebrea di origine tedesca fuggita dalla Germania nazista, afferma che i nazisti erano ben lungi dall’essere dei maniaci sociopatici e senza una morale, bensì li descrive come banali burocrati, intenti ad avanzare nella loro carriera, piuttosto che fanatici devoti ad un ideale. È così che le atrocità commesse dai nazisti assumono un significato ancor più orribile e universale, perché diventa evidente che tutti gli esseri umani, adeguatamente motivati, sono in grado di compiere gesti disumani.
Hannah Arendt è stata una delle più importanti pensatrici del XX secolo, anche se il film non si sofferma troppo sulle sue teorie politiche e dà più spazio alla sua forza e saggezza di sopravvissuta e non di meno alla sua testardaggine.
Gli articoli suscitarono grandi polemiche e forti reazioni (anche per le sue accuse ai capi ebraici), persino tra colleghi e amici di vecchia data della Arendt. Le critiche nei suoi confronti furono prevedibili e facili: forse gli anni ’60 erano ancora troppo vicini all’enorme ferita della Seconda Guerra Mondiale e cercare di capire il suo pensiero sarebbe stato un atto di coraggio. È dura, in effetti, mandar giù “la banalità del male”, l’idea che esso, anche quello peggiore, quello dei nazisti, non abbia colpevoli. È spaventoso rendersi conto che il colpevole può essere chiunque, a volte persino noi stessi.
Il film, molto criticato a quanto ho potuto costatare, ha certamente il pregio di mostrarci quanto esplosiva può essere la forza delle idee e ripresenta temi ed interrogativi che nell’Europa di oggi, purtroppo, rimangono attuali ed irrisolti.

Hannah Arendt: «Il male più terribile al mondo, è il male commesso dai cosiddetti ‘signor nessuno’. È un male commesso da uomini senza moventi, senza convinzioni, senza alcuna crudeltà o senza menti diaboliche, perciò da esseri umani che si rifiutano principalmente di essere delle persone. È esattamente questo il fenomeno di cui ho scritto e che ho deciso di chiamare ‘la banalità del male.»

“Hannah Arendt” (dramma/biografia, Germania, 2013) di Margarethe von Trotta; con Barbara Sukowa, Janet McTeer, Klaus Phol, Nicholas Woodeson, Axel Milberg.
PRODUZIONE: Heimat Film, Bayerischer Rundfunk, Westdeutscher Rundfunk

Francesca Orlandi

Mi chiamo Francesca, sono laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Ferrara e da sempre appassionata di cinema. In questo spazio virtuale mi occuperò di recensire film e dare consigli cinematografici.

One Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *