Storia e Storie di tempi remoti

Ciao a tutti.
mi presento, sono Mauro,
faccio un lavoro che mi piace,
che ho scelto e voluto e di cui sono, anche, fiero,
ma che come al solito nulla ha a che vedere
con la mia vera passione.
Vi starete chiedendo qual è la novità?
Appunto: nessuna novità!

Invece una novità c’è: grazie all’amore che provo per mia moglie Bianca ed al suo amore per gli abiti storici ( è una bravissima costumista, autrice di tutti i miei abiti storici) ed il Mondo variegato del Palio, sono entrato anch’io in questo ambiente meraviglioso dove “la storia diventa mito”, mettendomi in gioco in maniera completa, diventando rievocatore storico, e praticante di scherma medievale e rinascimentale, l’Arte della Scrimia, nella splendida Contrada di Borgo San Giacomo (VIVA!!) di Ferrara, oltre che figurante, vice presidente e curatore storico dell’Associazione Palio Portuense, da cui, peraltro, ho mosso i primi passi in questo Universo.
Ebbene la mia passione è, definitivamente, la STORIA. Dall’alba dell’Umanità al Rinascimento, e, da buon ferrarese campanilista, ma innamorato della sua Ferrara, convinto con il cuore e la mente che sia uno dei gioielli di cultura e bellezza che questo mondo ci offre, guardo e cerco di comprendere, senza la pretesa di riuscirci completamente, soprattutto al percorso storico che essa ha compiuto, tra vette di inimmaginabile splendore, ed abissi di nefandezza assoluti. Per farvi entrare nella mia mente, sempre che siate così temerari da volerci provare, sappiate che per me il mondo è quella roba che sta attorno a Ferrara (ed alla Toscana, ma questo è un altro discorso). Sarò parziale nei miei commentari? Assolutamente SI!

Castello Estense - Ferrara

Castello Estense – Ferrara

Però vi prometto, e non faccio fatica a farlo, che ciò che scriverò sarà dovuto alla Passione per la mia città, che mi porta a pensare di potervi svelare qualche piccolo segreto e mostrarvi qualche angolo incantato che, forse, la vita frenetica dei nostri giorni non ci consente di apprezzare come merita.
Ecco quindi spiegato di cosa vi parlerò nei miei prossimi articoli: storia di Ferrara, Palio e Palii, e storia di quello che sta attorno a Ferrara e che chiamiamo Mondo.
La parola Palio porta alla mente tante immagini, diversissime fra loro, alcune positive ed altre negative, tuttavia, forse, una manca all’appello: la solidarietà.
Il 20 maggio 2012 alle ore 04:03:52 ed il 29 maggio 2012 alle ore 09:00:03, Ferrara visse uno dei momenti più drammatici della sua storia recente, il sisma che ha provocato danni enormi in città, colpendo soprattutto la sua parte più debole: i meravigliosi monumenti cittadini, dal Castello di San Michele al Palazzo dei Diamanti, dalla nostra meravigliosa Cattedrale al gioiello di Santa Maria in Vado, quasi nessun monumento si è salvato dallo scempio.
Ebbene assieme a migliaia di ferraresi, nu altar dal pali, (un modo di dire ferrarese, non proprio apprezzativo…) eravamo impegnati a salvare il salvabile, a fornire aiuto a chi ne aveva la necessità, a distrarre bimbi ed anziani dalla tragedia, con spettacoli ed esibizioni, piccole e grandi, senza colori di Contrada, eterni rivali a giocare nella stessa Squadra, vestiti, virtualmente, dei soli colori di Ferrara.
Palio è anche questo: amicizia, solidarietà ed amore per la Vita, sempre e comunque.
Vita, quel filo ininterrotto che ci unisce a quelle imprescindibili reazioni chimiche primordiali che le hanno dato origine, passando attraverso le lotte della preistoria, le prime civiltà importanti, il fiorire della cultura ai tempi degli Sumeri, degli Egizi, dei Greci fino ai Romani, seguendo fino al Medioevo, al Rinascimento ed ai nostri tempi.
La Storia, quella con la “S” maiuscola, è, o meglio dovrebbe essere, la guida del futuro, il modo per evitare errori già commessi e ripetere futilmente sfide già perse.
Questo è il motivo per cui conoscere la storia dovrebbe indicare la via per un futuro migliore.
Il momento storico che preferisco è il Basso Medioevo, ossia il periodo che va dall’anno Mille, dopo i cosiddetti “Secoli Bui”, ossia la discussa Rinascita dell’Anno Mille.
Purtroppo gli esseri umani hanno la pessima tendenza ad appiccicare etichette al passato, suddividendo un armonioso fluire di eventi (beh, a volte, non proprio così armonioso!!!), in singoli fatti etichettabili, dicendo che il tal anno successe “A”, che condusse a “B” e finalmente avvenne “C”.
Io, da buon “Bastian Contrario” non credo sia l’approccio corretto allo studio del nostro passato. Certo, esistono ed esisteranno sempre, dei punti fermi, in cui tutto ciò che fino a quel momento è stato fatto si cristallizza in uno scoppio pirotecnico, che rimarrà impresso per sempre nelle coscienze di tutti, ma, sempre secondo me, sarebbe riduttivo, oltreché fonte di gravi inesattezze, fossilizzare delle date e dei nomi, estraendoli dal contesto vivo da cui hanno preso origine.
D’altronde “il tutto è sempre maggiore di ogni sua parte”… forse!
Ma torniamo a noi, tutto ciò per dimostrarvi, anche se solo empiricamente, che in realtà ciò che precedette la “Rinascita dell’Anno Mille”, e figurati se la storiografia si fa sfuggire una data così, bella tonda!, non furono secoli di letargo e vacanza culturale che seguirono il tramonto della potenza romana (i cosiddetti “Secoli Bui”).
Facciamo a capirci: la storia dice che nel 476 d.C., quando un tal Odoacre, foederato germanico dell’esercito romano, depose l’ultimo imperatore occidentale di diritto, Romolo Augusto.
Da li iniziano i “Secoli Bui” che proseguiranno fino all’anno mille.
Facciamo due calcoli: dal 21 aprile 753 a.C., data convenzionale della fondazione di Roma, sono passati 1359 anni, anni di conquiste umanistiche, tecnologiche, militari e civili, anni di assimilazione ed integrazione del meglio che, in questi campi, le migliori culture del mondo allora conosciuto, potevano offrire al potere irrefrenabile delle Legioni Romane. Vi pare possibile che un semplice trigger storico, anche se epocale, lo ammetto, possa aver spento questa “luce” e precipitato nella notte sociale, civile e culturale l’intero occidente del mondo, e per ben 544 anni?

Castello di Drena - Trento

Castello di Drena – Trento

D’accordo Roma è caduta, “Civis Romanus Sum” già da un pezzo non aveva più significato, specie al di fuori della Penisola, ma secoli di civiltà non si disgregano in pochi anni.
Imbarbarimento delle usanze e dei costumi, sicuramente; decadimento culturale ed inasprimento delle condizioni di vita per le classi più deboli, certo; perdita delle nozioni tecnologiche e scientifiche fino ad allora acquisite, non credo proprio!
Anzi, immagino che, parafrasando un film famoso qualche anno fa, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Ovvero le menti migliori, partendo da ciò che già conoscevano avranno fatto di tutto per rendersi (e rendere di conseguenza agli altri) la vita il migliore possibile.
Ed ecco tornare il flusso continuo della Storia: l’angolo del mantello usato per pulirsi la bocca dopo aver mangiato, lascia il posto ad uno straccio bianco che diventerà il tovagliolo, come noi lo conosciamo, e la punta del pugnale o del coltellaccio da caccia cede il posto ad uno strano oggetto simile ad un forcone da campagna, in miniatura, che raccoglie meglio il cibo dalla ciotola e non rischia di provocare “incidenti spiacevoli” alla bocca, diventerà la forchetta.
Per il cucchiaio ci organizzeremo, nel senso che alla fine non serve: una volta mangiata la componente solida del contenuto di una ciotola, poniamo di uno stufato di cacciagione, il sugo ricco di nutrienti veniva raccolto con il pane, se, invece, la ciotola era di un “buglione”, una sorta di minestra in brodo molto ricca con dentro di tutto un po’, esso veniva bevuto direttamente dalla ciotola: semplice ed efficace.
La necessità storica: a quell’epoca il cucchiaio semplicemente non serviva.
Questo ragionamento, di per sé un poco macchinoso, mi è strumentale per dirvi che la “Rinascita dell’Anno Mille”, pur se sicuramente favorita dalla consapevolezza che, contrariamente alle teorie teologiche che fissavano all’anno Mille la fine del mondo, traendo origine da un fumoso discorso di Cristo (Mille e non più di mille), fu comunque dovuta al progredire delle tecnologie e delle scoperte, ININTERROTTE, dei secoli precedenti.
I momenti di creazione più sublimi, che generarono opere di bellezza assoluta, che ancora oggi ci riempiono di immutati stupore ed ammirazione, risalgono a quel periodo: La Cattedrale di Notre Dame de Chartres in Francia, costruita nel 1194, ne è un buon esempio, così come la splendida Cattedrale di Ferrara, risalente al 1135.
Nuove scoperte, od usi nuovi e diversi di vecchie conoscenze, che serviranno a semplificare e velocizzare le normali operazioni quotidiane, nascono e si sviluppano, generando reazioni a catena che in breve coinvolsero e semplificarono quasi ogni campo dell’esistenza umana: il telaio a pedale condurrà alla ruota da filatura a pedale, rendendo più semplice e meno costosa, la filatura di stoffe migliori. Il mulino ad acqua, noto fino dai tempi ellenici, venne reinventato divenendo il motore di una nuova agricoltura più sostenibile, e l’elenco potrebbe proseguire così… per molto.
Adesso, sperando di avervi fatto intravvedere un mondo, in realtà, tre mondi diversi, vi lascio con uno spunto di riflessione: perché una cittadina pigra e sonnacchiosa dell’Emilia Romagna è stata fondamentale nella storia d’Italia?
Meditate, gente, meditate!
Ciao da Mauro.

Mauro Chiapatti

Mauro Chiapatti

Mi chiamo Mauro, faccio un lavoro che mi piace (il Tecnico di Radiologia), che ho scelto e voluto e di cui sono, anche, fiero. La mia passione per la storia, in particolare per il Medioevo, mi ha portato ad approfondirne la conoscenza e l'attiva partecipazione alle attività del Palio mi ha consentito e mi consente di "riviverne" certi aspetti.

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