RECENSIONE – “In solitario”

Roald Dahal - In SolitarioIl mio amore per i libri è nato tardi. Da bambina, ogni libro regalato era una delusione: in primis per chi me lo regalava e poi per me che abbandonavo l’impresa dopo poche pagine, annoiata e anche un po’ delusa.

La scintilla è scattata quando avevo circa 14 anni e il percorso è stato insolito. Mi sono appassionata subito alle letture cosiddette “da grandi”.

Le cose sono cambiate un po’ di anni fa quando, come per magia, ho scoperto l’infinita bellezza della letteratura per ragazzi, quella che non mi aveva fatto alcun effetto quando, in teoria, era il momento giusto. Attribuisco questa illuminazione nei miei gusti letterari all’amore, sviluppato ovviamente da adulta, per il viaggio.

Roald Dahl, che già avevo amato come autore di thriller (“Storie Impreviste”), è stato una delle mie più piacevoli scoperte fatte recentemente. Fra tutti i suoi numerosissimi romanzi, “In Solitario” mi ha davvero fatto sognare e viaggiare con la mente.

Scritto nel 1986 e seconda parte, dopo “Boy”, della sua autobiografia, racconta dell’esperienza in Africa come pilota della RAF durante la Seconda Guerra Mondiale. Certo, la guerra è qualcosa di immensamente tragico, ma non aspettatevi un romanzo triste, non da Dahl. Dal Kenya, dove inizia lavorando come dipendente della Shell, attraversa l’Africa finendo, come pilota dell’aviazione britannica, in Iraq e in Egitto. Come un vero eroe, Dahl supera avventure pericolose, esplosioni, battaglie e persino incidenti aerei e per tutto il tempo trascorso lontano da casa, non smette mai di scrivere lettere piene d’affetto alla madre in Inghilterra.
Lo sguardo di Dahl è, come sempre, unico nel cogliere gli aspetti più strani e buffi, non solo dei personaggi incontrati nelle sue avventurose peregrinazioni, ma anche delle situazioni più drammatiche e pericolose.La cornice è quella dell’Africa degli anni ’30 e ’40, ancora sotto il giogo delle potenze europee, è vero, ma infinitamente affascinante, se non altro perché in grado di evocare scenari esotici e misteriosi in cui perdersi.Dahl racconta le proprie avventure con semplicità, in modo divertente e ancor di più divertito e con la tranquillità e il cuore di un nonno amorevole. Il tutto impreziosito da fotografie autentiche, scattate dall’autore stesso.

Un romanzo per ragazzi e per ragazzi un po’ cresciuti, io ne sono l’esempio: leggerlo è puro piacere e divertimento.

Francesca Orlandi

Mi chiamo Francesca, sono laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Ferrara e da sempre appassionata di cinema. In questo spazio virtuale mi occuperò di recensire film e dare consigli cinematografici.

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