RECENSIONE – “L’ignoranza”

"L'ignoranza", Milan KunderaCon la solita maestria psicologica e narrativa Kundera affronta gli abissi del tempo, della nostalgia e della dimenticanza. Irena e Josef, dopo venti anni di esilio e dopo la caduta del regime comunista, decidono di ritornare in Cecoslovacchia. Per puro caso si incontrano.
Riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d’amore appena iniziata e subito inghiottita dalla storia? Il fatto è che dopo una così lunga assenza «i loro ricordi non si somigliano». La memoria degli uomini è flebile: si vive sprofondati in un immenso oblio di cui non si è consapevoli.
Due “esuli ovunque” antichi conoscenti si rincontrano, si amano e non si riconoscono.
Un romanzo delicato e profondo, lento come solo, a volte, il peso della Storia sa esserlo.
Milan Kundera è nato a Brno, nell’ allora Cecoslovacchia (attualmente in Repubblica Ceca), il 1º aprile del 1929 e studiò letteratura e musica a Praga. Nel 1970 si schierò apertamente a favore della Primavera di Praga e ciò gli costò il posto d docente. Nel 1975 emigrò in Francia iniziando così una vita da esule. Nel 1979 gli venne tolta la cittadinanza cecoslovacca a seguito della pubblicazione del romanzo “Il libro del riso e dell’ oblio”. Nel 1981 ottenne la cittadinanza francese. È del 1984 la pubblicazione del suo più clamoroso successo, il meraviglioso romanzo “L’ insostenibile leggerezza dell’ essere”.

Matteo Pazzi

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