RECENSIONE – “Le vite degli altri”

Le vite degli altriÈ la prima metà degli anni Ottanta e a Berlino Est gli intellettuali che riescono a lavorare sono pochi e quasi sempre dopo essere scesi a compromessi con il regime. Georg Dreyman (Sebastian Koch) è uno dei pochi scrittori che riesce ancora a produrre con una certa libertà. Nonostante le restrizioni imposte dal regime comunista lui e la compagna, l’attrice Christa Maria Sieland (Martina Gedeckt), godono di una discreta notorietà e libertà. Questa condizione, però, è destinata a mutare quando il ministro della cultura Bruno Hempf (Thomas Thieme) si innamora di Christa Maria: con lo scopo di togliere di mezzo Dreyman e avere la ragazza tutta per sé, il ministro ordina di mettere il drammaturgo – e la sua abitazione – sotto sorveglianza della STASI, alla ricerca di prove che dimostrino, anche vagamente, un’avversione di Dreyman nei confronti del regime. L’operazione viene affidata al granitico agente Gerd Wiesler (Ulrich Mühe), il cui nome in codice è HGW XX/7.

Wiesler vive per il regime, segue come una macchina le sue regole, e con l’obiettivo di scovare gli avversari del comunismo, col tempo è diventato un infallibile segugio in grado di smascherare qualunque dissidente e di punirlo senza scrupoli. Dopo aver messo sotto sorveglianza l’appartamento di Dreyman riempiendolo di microfoni, Wiesler si apposta nel sottotetto e inizia a spiare la vita dello scrittore. Questo insinuarsi nell’intimità altrui ha però delle conseguenze inaspettate: Wiesler, freddo e metodico, incarnazione perfetta di un regime che controlla e non concede nulla al proprio popolo, entra in contatto con un mondo totalmente opposto. La poesia di Bertolt Brecht, la musica – quando ascolta Dreyman suonare al pianoforte “Die Sonate vom guten Menschen” che un amico, lo scrittore suicida Jerska, gli aveva regalato – il calore umano dell’intimità di due persone che si amano, tutto questo porta Wiesler ad un coinvolgimento personale nella vicenda, al punto tale da compromettere la sua stessa vita.

In questo suo primo lungometraggio, Florian Henckel von Donnersmack è maestro nel bilanciare ogni elemento del film: la freddezza e il grigiore di Berlino Est, che si rispecchiano nel personaggio dell’agente Wiesler, nonché nel suo appartamento vuoto e triste, in contrasto con la casa di Dreyman, rifugio di intellettuali, nido d’amore, luogo di luce e calore ma anche l’opposizione tra la politica, corrotta ed immorale, e la cultura onesta e fedele ai propri principi.

Il vero protagonista del film però, è indubbiamente l’agente Wiesler, la cui vita vuota, arida, unicamente votata al lavoro, intrecciandosi con quella di Dreyman, fatta di ideali, coerenza e amore, fa di lui un eroe silenzioso. Con il sacrificio di se stesso, HGW XX/7 tradirà sì il comunismo, ma salverà l’uomo che ha risvegliato la sua anima.

Vincitore del premio Oscar come “Miglior film straniero” nel 2006, Le vite degli altri è un bellissimo film che parla dell’animo umano, e che, di tanto in tanto, è bene rivedere.

Christa Marie: «Non ho bisogno dell’appoggio del sistema? E tu?! Anche tu ne puoi fare a meno o non puoi in realtà? È come se andassi a letto con loro anche tu. Perché lo fai? Perché sai che possono distruggerti! Malgrado il tuo talento, al minimo dubbio che hanno su di te. Perché loro decidono quale lavoro può andare in scena, chi può recitarci e chi può dirigerlo.»





Le vite degli altri” (“Das Leben den Anderen”, drammatico, Germania, 2006) di Florian Henckel von Donnersmack. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer, Volkmar Kleinert, Matthias Brenner, Charly Hübner, Hebert Knaup, Bastian Trost, Marie Gruber, Zack Volker Michalowski, Werner Daehn, Martin Brambach, Hubertus Hartmann, Thomas Arnold, Hinnerk Schönemann, Paul Faßnacht, Ludwig Blochberger, Paul Maximilian Schüller, Susanna Kraus, Gabi Fleming, Michael Gerber. Produzione: arte.

Francesca Orlandi

Mi chiamo Francesca, sono laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Ferrara e da sempre appassionata di cinema. In questo spazio virtuale mi occuperò di recensire film e dare consigli cinematografici.

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