RECENSIONE – “A ciascuno il suo”

A ciuascuno il suo, di Leonardo SciasciaL’opera A ciascuno il suo muove dalle tematiche già esplorate da Sciascia nel famoso Il giorno della civetta, siamo anche in questo caso di fronte a un giallo a sfondo mafioso in cui però subentra una componente politica e sociale che finisce per determinare l’andamento dell’intera vicenda.

Tutto inizia quando il farmacista del paese riceve una lettera minatoria. L’uomo ignora la minaccia, ma pochi giorni dopo viene ucciso insieme a un amico, il dottor Roscio, durante una battuta di caccia. Tutti in paese, forze dell’ordine comprese, sono pronte ad archiviare la vicenda come un omicidio passionale, il farmacista era infatti, noto per essere un uomo affascinante cosa che fa pensare a tutti alla vendetta di un marito geloso.

L’unico che non sembra convinto della rapide conclusioni delle indagini è un professore di latino chiamato a dare il suo parere a seguito del ritrovamento sul retro della lettera minatoria recapitata al farmacista della parola unicuique. Il professor Laurana, scopre che si tratta di un titolo de “L’osservatore romano” e decide incuriosito dalla pista individuata di condurre un’indagine privata.

La pista personale di Laurana svela un movente politico dietro l’omicidio, il farmacista è stato eliminato per coprire un personaggio di spicco di cui il dottor Roscio, vero obbiettivo dell’agguato, era a conoscenza. Non siamo tuttavia, di fronte a un noir americano in cui il Marlowe della situazione arriva alla soluzione dell’enigma. Al contrario il professor Laurana è totalmente vittima dell’ambiente omertoso e mafioso in cui si trova a vivere.

In quest’opera, ambientata in una Sicilia esemplare e letteraria, Sciascia spiega, i lati oscuri dell’italianità con nitore e semplicità. Un romanzo politico, lo definiva l’autore, perché nello spiegare i vizi, gravi e veniali, di una piccola terra di frontiera, Sciascia definisce con lampante e desolante chiarezza tutte le miserie politiche e sociali che affligono (e affliggeranno?) da (e per) sempre il nostro paese.

Brenda Canales

Mi chiamo Brenda, ho una grandissima passione per la cultura, la natura e tutto ciò che accade nel mondo nei più svariati ambiti. Di mestiere faccio la traduttrice, pertanto è nella mia natura osservare il mondo e le parole.

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