L’ultimo momento, il primo forse

L'ultimo momento, il primo forse
«Non si vede due volte lo stesso ciliegio,
né la stessa luna contro cui si staglia un pino.
Ogni momento è ultimo, perché è unico».
Marguerite Yourcenar

Un luogo. Che può essere una via, una stanza, l’angolo di un giardino, la riva di un fiume.
E un tempo. A volte una mattina tersa, a volte un pomeriggio nuvoloso, o ancora una sera col sole rosso, oppure una notte di pioggia.
Potrebbe esserci anche un oggetto, una statua, un cancello, una lampada accesa, un cofanetto di legno che raccoglie la luce.
E ci siamo noi. Cambiati dalle stagioni, dalle circostanze, dagli eventi, forse anche solo da quello che è accaduto un’ora fa.
Mescolateci, come carte.
Mescolate il luogo, il tempo, l’oggetto, noi. Sempre gli stessi e sempre diversi, mille combinazioni, vecchie e nuove emozioni. Potremo tornare sui nostri passi cento volte,
ripetere gli stessi gesti, cercare gli stessi momenti, eppure ogni volta sarà un’altra volta.
Ogni volta ci sarà qualcosa che non c’era: un’ombra, un volo d’uccello, una risata, una lacrima. Forse un fiore, cresciuto mentre aspettava di rivederci.
Ogni volta sarà la prima. Non l’ultima, no. La prima, perché i nostri occhi saranno sempre nuovi e saremo lì ancora per scoprire.

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

One Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *