L’estate, ieri, adesso

Scorci 13 luglio«Non so se esistano le ali della farfalla
ma è la polvere che le fa volare.
Ogni uomo ha le piccole polveri del passato
che deve sentirsi addosso,
e che non deve perdere.
Sono il suo cammino».
Alda Merini

L’estate…
Un tempo mi faceva pensare alla frutta da mangiare ancora calda di sole e fresca di acqua. Significava favole sotto le stelle, i ghiri, le mattine senza scuola. Pomeriggi passati a cercare una posizione comoda mentre leggevo romanzi in terrazza.
Non badavo alle luci delle case. Ho cominciato a notarle crescendo: nelle notti lunghe quelle luci che si accendono in stanze sconosciute, nel buio della sera. Sembra di cogliere lampi di altre vite, bagliori di esistenze che si svolgono a poche strade di distanza ma che non incrocerò mai.
Chissà se la cosa è più affascinante o più triste.
E i treni… O l’abbaiare dei cani. Col tempo ho iniziato ad ascoltare il passaggio dei treni notturni. Anime in viaggio, da dove e per dove non mi è dato saperlo. Mentre un cane da qualche parte abbaia e non c’è suono più struggente di quello. La voce dello smarrimento, la preghiera di essere udito.
L’estate adesso è anche sforzarsi di non guardarsi troppo indietro, un ricordo, da cullare. Anche una delicata malinconia. La frutta ha un sapore diverso, sulle scarpe c’è più polvere. Come sulle ali di una farfalla.

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *