La parcheggiatrice folle

Ammetto che questo post doveva essere destinato a un altro gruppo punk, gli Offspring, ma il segno che il ricordo di seguito raccontato ha lasciato nella mia anima candida, ha un chè di folle. E quando penso a qualcosa di folle mi appaiono i Sex Pistols.

Cercherò di essere concisa.

La situazione: siamo io e una mia amica ferme sul marciapiede a fumare una paglia (non fumate, nemmeno io lo faccio). Mentre chiacchieriamo notiamo una pandina in avvicinamento. Al volante qualcuno che ha visto molte primavere (con la patente presumibilmente rinnovata).

Manovra di parcheggio: prendersi il posto a furia di colpi di retro ben assestati sul paraurti dell’auto già in sosta. C’è chi nasce col diritto di parcheggio. Non lo faceva per sbaglio. Lo faceva apposta. Qualcuno aveva osato parcheggiare dove serviva a lei e doveva spostarlo.

Ragazzi, se volete qualcosa, dovete prendervelo. Fregatevene se non avete più l’età, fregatevene della luce della retro fulminata, probabilmente siete più fulminati voi.

Noi siamo rimaste impassibili. Avevamo un’altra sigaretta da accendere (non fumate, nemmeno io lo faccio). Quando è arrivato il proprietario dell’altra auto, è stato aspramente rimproverato per aver parcheggiato nel posto pubblico. Cioè, aveva pure pagato (pagate il parcheggio, serve a non farvela rimuovere e … a nient’altro, penso).

Ora immaginate la scena con Holidays in the sun, no meglio di no, fa già troppo caldo, dai, un’altra. ‘Spetta che ci penso. Sì, ci sono: No feelingsI’ve got no feelings, a no feelings for anybody else, except for myself, my beautiful selfish». Se non sapete l’inglese, fattacci vostri. Non pretenderete mica che io sia conciliante in un post sui Sex Pistols, dai su. E’ già tanto se non mi prendo a cazzotti da sola.

Adesso stupiamoci che, come gruppo, sopravvissero tre anni in croce. Possiamo accendere un cero alle corde vocali di Johnny Rotten? Abbandonare il gruppo nel pieno del tour americano non è rock & roll, è punk. Gli shows erano momenti apocalittici. Però è proprio andare a cercare il pelo nell’uovo. Perché è folle, ma i Sex Pistols sapevano suonare, almeno fino all’arrivo di Sid Vicious al basso (lo so, fa venire voglia di fumare, ma non fumate, non lo faccio nemmeno io) in sostituzione di Matlock. Era il 1977.

La band nasce da vari rimescolamenti precedenti all’arrivo del bassista, che vedono come perni Paul Cook e Steve Jones. Johnny Rotten viene accolto così: “Entrò con i capelli verdi. Pensai che aveva una faccia veramente interessante. Il suo look mi piacque. Aveva indosso una t-shirt con su scritto ‘Odio i Pink Floyd’. Johnny aveva qualcosa di speciale, ma quando parlò, capii che era un vero coglione.”. Ragazzi, se avete qualcosa da dire, ditelo e basta. Aiuta ad esser chiari. Però non fumate nell’abitacolo, anzi, non fumate proprio, non lo faccio nemmeno io.

I bpm sono alti e procediamo velocemente. Dopo un’apparizione televisiva piuttosto dirty (prendete il vocabolario), Sex Pistols 2l’opinione pubblica si divide, ma il punk divenne un movimento. Complice anche lo stile del gruppo, parlo dei vestiti. Complice del successo anche l’inventiva di Vivienne Westwood (sì, l’abito da sposa per Carrie Bradshaw, e questo fa veramente venire voglia di fumare, ma non fumate, non lo faccio nemmeno io). Mentre per il management suggerisco McLaren.

Beh, insomma, che non si capisce come mai, dopo aver pubblicato God save the Queen durante il Silver Jubilee, la band si sentisse la nazione contro. Eppure, quello che si voleva dire, si era detto. Era piuttosto chiaro, o no?

Il fatto è che durante il tour americano le cose cominciano un pelino a sfuggire di mano. Sid Vicious sempre più dipendente dalla droga (e fa una brutta fine), concerti sempre più risse caotiche e Rotten ha fatto le valigie. L’avevo già detto.

Comunque rimangono sempre uno dei gruppi più importanti nella storia della musica e protagonisti di un movimento culturale che affonda radici in dinamiche socio-economico-culturali complesse della depressione economica inglese di quegli anni.

Dopo aver usato anche i paroloni, volevo solo ricordare che fumare fa male alla vista, se ti spengono una sigaretta in un occhio. Però non fumate, non lo faccio nemmeno io.

Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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