Come nasce una band

Coldplay 1

“Come nasce una band” per non dire “collaborazioni proficue” che mi sembrava un pelino troppo banalotto. I Coldplay sono una band, il ché non è un titolo che si può proprio dare a tutti quanti decidano di strimpellare qualcosa insieme, bisogna avere qualche merito, ecco. Ricordo distintamente quando nel 1997, seduta nel salotto di casa nella disperata attesa di un video di tutt’altro genere musicale, vengo invece catturata da quello che fu il primo singolo che indicò la retta via per compiere il giro del mondo più e più volte, tale Yellow. Sinceramente mi innamorai perdutamente del secondo estratto dall’album Parachutes, con uno dei giri di piano più belli secondo i miei gusti, Trouble. Anche di questo pezzo ricordo distintamente la prima volta: in macchina, nella penombra della sera, quando l’autoradio era figa se aveva il lettore cd e non guidavo io, perché non ancora in età da patente.

Rimango ancora ai primordi perché il titolo “come nasce una band” in realtà non introduce un manuale d’istruzione, ma si pone una domanda nata da una considerazione. La considerazione è che a fare grande un gruppo è una particolare sinergia di personalità, eventi, storie e situazioni. E’ come se nascesse una nuova vita, a cui bisogna insegnare tutto: come alzarsi in piedi, reagire all’istinto di camminare, come cadere, come rialzarsi, come nutrirsi, soprattutto. Come affrontare la vita, insomma. Invece la domanda è: questione di culo? Un po’ sì. La famosa occasione da cogliere al volo e coltivare con dovizia. I Coldplay rientrano in questa categoria. Un istinto trasformato in consapevolezza. Con gli anni si sono evoluti, è proprio il caso di dirlo, grazie anche a collaborazioni eccezionali, vedi Brian Eno.

Quanto sono importanti le idee e quanto le relazioni? La natura umana ha bisogno di contatti e di stabilire ruoli. Così come ha bisogno di idee, ma l’idea senza relazione non funziona. La relazione con sé stessi innanzitutto. Capire chi siamo e cosa possiamo aspettarci da noi stessi è utile ma anche in continuo aggiornamento. Se una band è una vita nuova che viene consegnata al mondo, immaginiamo che i Coldplay lo siano. Che rapporto hanno con sé stessi? Sono coerenti? Consapevoli? Concretizzano? Sì.

Coldplay 2

Innanzitutto nascono col preciso intento di non calpestarsi i piedi a vicenda: ognuno ha un compito, un suospazio e nessuno forza mai la mano influenzando il percorso dell’altro, anzi, s’incoraggia l’esplorazione delle proprie capacità. Chi possiede già esperienza non sminuisce l’impegno di chi deve ancora stabilire il proprio confine, semplicemente gli s’insegna che si bussa e si chiede permesso. Si condivide un’avventura cominciata come un appuntamento tra amici ancora alle prese con studi universitari. Fattore fortunato: sono in quel di Londra, luogo ideale per tessere una tela di Penelope. Punto dopo punto aggiungono sempre un particolare impercettibile in più, pur non segnando mai la parola fine. Ciò che li rende speciali è proprio il rispetto per qualcosa che ancora non si conosce e di cui si vedrà il volto solo alla fine, la quale potrebbe non esserci. Ma com’è possibile? Qualcosa che inizia dovrà pur finire! Non sempre. Può anche trasformarsi, nel caso dei Coldplay in qualche anima che farà tesoro della loro ispirazione. Perciò si possono permettere cambi di stile forti e collaborazioni che farebbero altrimenti accapponare la pelle. Rihanna risulta perfettamente naturale, così come Beyoncé, due “rivali”, due personalità molto legate al business puro e semplice. Per accapponare la pelle non intendo che queste due artiste non meritino di essere considerate tali, anzi. Personalmente le adoro. Solo… è improbabile pensando a Yellow. Se un adolescente decide di chiudersi in camera e non rivolgere la parola ai propri genitori per i successivi dieci anni, fa soffrire e soffre egli/ella stesso/a. E’ il cosi detto “processo necessario” per crescere e trovare una propria autonomia di scelta. Certo, t’incavoli sonoramente e vorresti sbattere la tua testa e la sua contro un muro. Ma poi osservi e scopri che sta solo cercando di dare spazio ai suoi pregi e accettare i propri difetti. Quando finisce il martirio? Quando si hanno le prime sane soddisfazioni e si prende sicurezza. E quando i genitori accolgono una persona diversa da quella che si erano immaginati.
Come mi è venuto in mente tutto questo? Settimana impegnativa, però ascoltare la musica dei Coldplay è come osservare i segni di un volto: quante cose ispira un viso? Quante espressioni puoi leggervi? Ecco, con la loro musica si può far questo: provare sensazioni. Di tutti i tipi. Fattore fortunato: non temere il tempo che passa, perché le rughe danno fascino. Che è poi la vera bellezza.

Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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