Camera con vista

Camera con vista«Il viaggio porta la luce. La luce e il viaggio sono una cosa sola»

G. I. Gilman

Un’alba di primavera.
Profumo di caffè, sapore di biscotti al cacao. Il sole che via via abbaglia, illuminando pareti che non conosciamo, oggetti che non ci appartengono.
Fuori c’è una via di Firenze. Ma potrebbe essere la via di una qualsiasi altra città.
Accade così, quando si viaggia. Ogni volta una stanza diversa, un letto a cui adattare il peso variabile della stanchezza, una valigia in cui manca sempre qualcosa che abbiamo scordato a casa. Quella voglia che ci spinge a muoverci. A inseguire un sogno o un’emozione.
Nella borsa, accanto al cellulare e al tablet, magari anche un taccuino vecchio stile, con una penna infilata tra le pagine insieme alle frasi disordinate scritte in treno o di fretta, con l’ansia di fermare su carta i pensieri che scappano. Mentre si viaggia i pensieri sono sempre veloci. Tendono a precederci, a fuggire dalla finestra.
Perché c’è sempre una finestra, naturalmente. Spesso è il primo particolare che si nota entrando in una camera d’albergo. Si va alla finestra, affacciata su un cielo nuovo, su strade da esplorare, su altre realtà. Un punto di vista temporaneo, che ci godiamo con senso di meraviglia, proprio perché consapevoli che non durerà.
Infatti il tempo corre e il giorno cresce, invitante. Firenze là fuori chiama. Poi ci sarà da richiudere la valigia, tutti i viaggi finiscono. Non subito. Non adesso.
Per ora, oltre il davanzale, c’è solo luce.

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

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