BrookMETEORE? Parte III

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Continuo a camminare sul sentiero della rivendicazione di successi interrotti sul più bello.

L’artista di cui vorrei disquisire questa volta è Meredith Brooks, donna molto affascinante ed eccellente chitarrista che ha visto le luci della ribalta con un pezzo in cui sfodera tutta la sua abilità di strumentista e una drum machine che batte a ritmo serrato sotto liriche piuttosto irriverenti, ma che in quel periodo potevano anche rappresentare il minimo sindacale per partecipare alla rissa di ribellione anni ’90. Che, va bene, se vogliamo paragonare ad altri decenni musicali può anche far sorridere, ma che secondo me sono anni di snodo cruciale tra ciò che era e quello che è oggi. Il brano in questione è Bitch, in cui afferma di essere una puttana e un’amante, una figlia e una madre, una peccatrice e una santa, e via dicendo… quello che non capisco è come mai, anche questo pezzo venga erroneamente attribuito ad Alanis Morissette. Un vizio dovuto forse all’enorme successo che in quegli anni ha inghiottito un po’ tutto il panorama musicale di rockers femminili e allo stile che in effetti è abbastanza simile. Almeno vocalmente parlando.

Questa donna mi sta molto simpatica anche per l’età non proprio verde in cui ha raggiunto il successo internazionale: 38 anni. Chissà, forse è anche venuta fuori un po’ di saggezza nella sfortuna e l’ha fatta “ripiegare” sulla produzione di altri artisti contemporanei. E’ un peccato che abbia trovato ostacoli importanti sulla sua strada perché ammiro molto gli artisti che si esprimono anche attraverso l’uso di uno strumento che non sia la voce. Il suo stile strumentale è grintoso e vivace, penso che avrebbe avuto ancora parecchio da dire. Comunque non le è andata male, il pezzo ha dato i suoi frutti ed è stata anche colonna sonora in diversi spot pubblicitari.

meredith-brooks-2Pensavo a quante persone lavorano nell’ombra e contribuiscono a creare realtà importanti per poi emergere magari all’improvviso e far gridare al miracolo. Succede ancora oggi, vedi Sia. Anni passati a produrre pezzi che vengono spinti da cantanti decisamente più giovani, ed ad incassare milioni quando le cose vanno bene. Un sogno se ci pensiamo, perché la soddisfazione ce l’hai però puoi continuare a goderti in anonimato le piccole cose. L’anonimato. Non capisco come mai disturbi alcune persone, che poi sono più di quelle che si pensa. Non ce la farei a vivere dovendo sempre dimostrare qualcosa. A chi poi..

Per esempio, una cosa che mi vedo obiettare spesso è la mia voglia di staccare dal mondo. Ogni tanto. Per il periodo che deciderei io. Perché tutta questa paura di stare soli? Ho chiuso il cellulare per due giorni ed ero perciò reperibile solo da chi era con me in quel momento. Sono stata da Dio. Certamente ho piacere della compagnia, ma non quella forzata. Tante volte mi sono sentita dire che non è bene stare da soli, che bisogna avere qualcuno accanto, anche solo per una serata in compagnia. Ma un po’ di santa pace per ritrovarsi un momentino, no? Posso non avere nulla da dire a nessuno? Posso disinteressarmi per un piccolo periodo di tempo della vacuità che compone alcune questioni che mi vengono poste troppo spesso? Posso voler vivere staccata dall’auricolare di un coso rettangolare con cui litigo costantemente per via del touch screen e che non posso nemmeno spegnere la sera se no non suona la sveglia? Aiuto. Ma, certo che sì. Sono molto impopolare quando prendo certe decisioni e pienamente orgogliosa di essermi attirata delle antipatie per non essere, come si dice, “tanta roba”. Io sono poche cose, ma quelle giuste. Ecco, tanto per sfogarmi un pochino del perché artiste come Meredith Brooks non vengono prese troppo in considerazione. Tante volte non si riesce ad accedere ai piani alti del grattacielo perché non si è troppo salottieri. Ora, non so bene se il motivo sia quello, ma penso che mi unirò molto volentieri al nascente movimento che non si agita per un messaggio visualizzato e non risposto. Questo panegirico non è a caso perché Bitch vuole esprimere proprio questo. Traduce in una tormentata storia d’amore la libertà di essere per come si è e il coraggio che ci vuole per accettare non solo sé stessi ma anche e soprattutto gli altri per ciò che sono. Serve ad aver chiare le cose nella vita. L’instabilità emotiva di una persona, il suo essere tutto e il suo contrario la rende complicata, ma decisamente interessante. E perciò spero che Meredith Brooks trovi il modo di regalarci ancora un po’ della sua ispirazione.



 

[Immagini: www.alchetron.com |www.meredithbrooks.com]

Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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