ARIA DI NATALE parte III

Mariah Carey 1No, dico, poteva forse mancare nella nostra miniserie natalizia, un pezzo da novanta come Mariah Carey? E’ proprio con lei che cantiamo le melodie che profondono una certa atmosfera propria del Natale e quindi di questa settimana. Ci faremo accompagnare nell’apertura dei regali e nell’augurare a tutti un buonissimo Natale. E tra pandori, panettoni e pranzi e cene luculliane alla fine delle quali ci ritroveremo più o meno come i suddetti dolci, proveremo a fare una panoramica su quest’artista un po’ stravagante. Perché i meriti li ha, nonostante si parli più della sua forma fisica e interventi vari di chirurgia estetica, e sono meriti che vanno oltre quelli raggiunti in classifica. Che stia simpatica o meno, Mariah Carey, ha inventato un genere e ha competenze musicali forti, che vanno oltre la sua aria svampita.

I numeri che la riguardano sono mostruosi (no, ancora… non sto parlando del suo fisico, non ci interessa un fico secco… hey, senza farlo apposta ma “un fico secco” a Natale è d’obbligo!… da brividi anche questa): centinaia di milioni di copie vendute in tutto il mondo, un’estensione vocale da far venire la pelle d’oca, compensi record e altrettanti tira e molla con le case discografiche, una piscina sul tetto, due mariti, due gemelli e tot cani (onestamente non ricordo e non mi va di andare a setacciare il gossip).

Parlavamo di mariti. Il primo, Tony Mottola, è senza dubbio l’artefice del girotondo. Fu lui a scoprirla e ad intuire lo smisurato talento di Mariah. Tanto che si innamorarono e finirono in un divorzio che causò un periodo psicologicamente molto buio per la cantante. Non solo, ma effettivamente stentò un po’ a riprendere le redini della propria carriera, con qualche “flop” all’attivo che ci sentiamo di trascurare. In effetti, troppo spesso di parla male di un’artista che ha contribuito fortemente, forse è stata la prima, ad infarcire il genere hip hop di una componente soul. Partendo dal presupposto che con la sua voce può cantare qualsiasi cosa, per tecnica ed estensione, quello che caratterizza le produzioni di Mariah è la timbrica, davvero molto particolare nel registro whistle (flautato), dove raggiunge il massimo livello.

Ora, se devo essere sincera, la mia resistenza dura il tempo di un brano, forse due. Non sono un’amante di ballate sdolcinate e ritmi che mi dicono poco. Ma è una mia considerazione personale e tale rimane, perché in effetti le tematiche affrontate dall’artista sono anche temi molto più sociali: il razzismo, la morte e il buio della depressione. La Carey ha alle spalle una storia tutt’altro che facile: la sua famiglia multietnica ha subito diversi atti di razzismo che li hanno costretti a svariati cambi di residenza. Non si capisce come mai la gente debba essere così ignorante a volte. Certo, la sua sfortuna è stata ben catalizzata in un fondo di malinconia che detta legge nell’espressività di Mariah Carey e la rende particolare. Altra considerazione che mi viene da fare è questa: i genitori di Mariah sono di origine irlandese da parte di madre e sudamericana da parte di padre. Ora, non vorrei dire, ma dev’essere un connubio decisamente fortunato visto che anche un’altra grandissima voce lo condivide: Christina Aguilera.

Mariah Carey 2All I want for Christmas is you è la canzone di Natale più venduta del secolo scorso. E’ contenuta nella tracklist dell’album Merry Christmas, anno 1994. Tony Mottola, suo manager ed ex marito dal 1997, sa benissimo che il mercato discografico natalizio è dei più ghiotti. Però la cifra di quindici milioni di copie vendute per un album natalizio fa effettivamente strabuzzare gli occhi. Certo, la distribuzione era diversa rispetto ad oggi, però ti fa venir voglia di mangiare una chilata di pistacchi. Perché possono anche dire quello che vogliono, che non si ingrassa da Natale a Capodanno, ma da Capodanno a Natale. Certo. Possiamo anche dire che Mariah Carey non si sia effettivamente ripresa dall’insuccesso con The Emancipation of Mimi e E=MC₂, ma non sarebbe vero perché questi due album la vedono di nuovo protagonista.

Il carattere di Mariah è di quelli forti. Penso che sia una delle poche Dive rimaste e che sia finita nel peggiore dei modi una sana competizione come poteva essere quella con Whitney Huston.

Il problema è che il gossip può essere davvero grottesco e marciare su situazioni di cui non ci interessa molto. Sappiamo che tra le due regine non scorresse effettivamente buon sangue. Sappiamo anche che due voci di questa portata ci fanno un grosso piacere nel coesistere e di eventuali e mai provate bassezze avvenute tra le due… oh è caduta una palla dall’albero.

Per restare in tema natalizio, perchè per chi non se ne fosse accorto è Natale, Mariah Carey bissa il successo sul mercato discografico con Merry Christmas II You, duettando anche con Justin Bieber. Ho una chilata di torrone da far fuori, chi vuole favorire?

Battute a parte, Mariah Carey è una cantante portentosa, lo so, l’ho ripetuto e ripetuto, ha una voce unica e sorride sempre anche se le sta cadendo un macigno addosso e questo ce la rende un po’ antipatica. Ma in fin dei conti, una che dichiara che per tenersi in forma mangia la carbonara di carciofi (no, Mariah, no) a colazione senza timori di reazioni pubbliche avverse, conserva tutta la mia stima. Perciò, Merry Christmas To Youuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!! … scusate, non ho preso la nota e ho fatto cadere tutti gli aghi finti all’abete. E adesso?




Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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