«Alza gli occhi al cielo.
Non troverai mai arcobaleni
se guardi in basso».
Charlie Chaplin
Partivo.
La laguna di Venezia sotto il sole. Una giornata serena, calda.
Non so da dove arrivasse quella scheggia di arcobaleno, lassù, sola soletta. La vidi per caso, alzando lo sguardo. Un frammento multicolore nel mezzo del cielo, forse dovuto a un riflesso del mare sulla nave. Chissà…
Però mi sembrò una sorta di immagine di buon augurio, un po’ come se il cielo mi stesse facendo l’occhiolino e mandasse un pezzo di arcobaleno a salutare l’inizio del mio viaggio.
Basta poco a volte per trovare un segno dal mondo.
Un segno solo tuo, che comprendi solo tu, che ha senso soltanto per la tua piccola realtà. Un segno che rappresenta l’istante in cui il mondo parla il tuo stesso linguaggio e nasce tra voi un breve dialogo intimo e personale.
Sono istanti preziosi. Perché spesso hai l’impressione che il mondo neanche ti veda, che non registri nemmeno la tua presenza.
Poi ti parla. Solo per un momento.
E allora sai di esserci.