Storia di un campione vero

Mi perdonino i lettori di questo racconto se l’argomento di cui parlerò oggi non riguarda l’attualità sportiva o la storia di un famoso atleta, ma semplicemente una notizia circolata sul web qualche mese fa che tanto mi ha colpito e che si addice pienamente a “Il mondo che ci piace”.
Lo sport non è solo nelle immagini dei campioni, nelle partite in tv, nei dvd, negli album delle figurine e nei ritagli di giornale; lo sport è soprattutto nei sentimenti di ognuno di noi, nella semplice gioia della vittoria, nella rabbia per una sconfitta, nella passione sana per un gioco, nella voglia di divertirsi e di superare i propri limiti, di sognare di riuscire a compiere qualcosa di impossibile.
Insomma, lo sport è la gioia per i “bambini” di tutte le età.

È proprio di un bambino che parla questo racconto; un bambino di 5 anni come quelli a cui due volte alla settimana ho la fortuna di fare da istruttore minibasket. Un bambino con speranze e sogni, che su un campo in parquet immagina di diventare come quei giganti capaci di volare a canestro e di diventare un giocatore dell’NBA.
In pochissimi ci riescono, in pochi diventeranno giocatori, molti resteranno semplici appassionati, moltissimi un giorno smetteranno di giocare. Ciò che però distingue JP Gibson da tutti questi bambini è, purtroppo, una dura sfida che il destino gli ha posto davanti a soli 5 anni: una rara forma di leucemia, che rischia di mettere in pericolo il suo sogno di diventare un campione e, cosa ancora peggiore, la sua stessa vita.

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L’NBA, oltre a garantire uno spettacolo straordinario agli amanti del basket, è molto attiva anche in programmi sociali e di solidarietà che coinvolgono tutte le squadre e i giocatori sotto contratto per la Lega.
Gli Utah Jazz, squadra di cui il piccolo JP Gibson è tifoso sfegatato, ha deciso di regalare a questo bambino il sogno più grande della sua vita: quello di poter giocare con i suoi beniamini.
Lo ha fatto mettendolo ufficialmente sotto contratto per un giorno, con tanto di conferenza stampa di presentazione e firma sul contratto da parte del bambino (con un pastello a cera) e dei genitori suoi rappresentanti.
Storia di un campione vero 2I Jazz hanno permesso al piccolo giocatore di partecipare alla partita di allenamento inaugurale della stagione, nella quale JP ha potuto stare assieme agli atleti della squadra, facendo tutto ciò che fanno loro. Durante la partita il coach ha chiamato il cambio e lanciato il giovane campione nella mischia. JP, correndo per il campo con una palla grande quanto lui, ha scartato due-tre giocatori in palleggio, prima di essere sollevato da un suo compagno di squadra per realizzare una schiacciata che ricorderà per tutta la vita e che tanto ha commosso pubblico e giocatori. Segnato il suo canestro più bello, JP Gibson ha dato il cinque ai giocatori dei Jazz presenti in campo, con l’aria felice di chi sente di aver compiuto una grande impresa.
Un momento di gioia incredibile regalato ad un bambino costretto a combattere una battaglia tremenda.

Ecco il bellissimo video che racconta la giornata di JP Gibson come giocatore degli Utah Jazz dal canale Youtube ufficiale della squadra americana.

La bellissima notizia che mi ha spinto a raccontare questa storia risale proprio a pochi giorni fa, quando JP ha terminato il suo ultimo ciclo di chemio ed è stato dichiarato definitivamente fuori pericolo.
Non è basta una schifosa malattia a fermare un bambino capace di volare a tre metri e zero cinque per schiacciare in testa ai giganti degli Utah Jazz.
Auguriamo con tutto il cuore a questo campione, che ha affrontato e vinto con un incrollabile sorriso la partita più importante, di riuscire un giorno a coronare il suo sogno più grande!

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Francesco Santoro

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