Senza Memoria

Il libraio di Selinunte, Roberto Vecchioni 2«Mi sembra miracoloso che siamo riusciti a sopravvivere senza capirci. Ormai lo stato d’allarme è lontano, perché abbiamo adottato regole generative piuttosto raffinate, ma al principio tutto ciò ci mandò in malora, ci tolse senza mai restituirceli sorrisi e pianti, rabbie e insulti, dolcezze e cortesie.

Mia madre morì e nessuno, tranne me, riuscì a pregare su di lei.

Scomparve il senso del nostro passato: non capimmo più cosa ci legava alle nostre chiese, alle statue, ai templi. Le guide si svegliarono una mattina chiedendosi chi erano Eracle, Atena, Zeus; vagavano tra le rovine trovandole in definitiva molto pittoresche, ma inspiegabili e inutili. Come nella favola della Bella addormentata: un regno finito nel oblio per anni; gli armigeri stravaccati sulle porte, i guerrieri colti dal sonno a cavallo, il re che ronfa sul trono. Però lì c’è un motivo e c’è un risveglio: si risvegliano come se quel tempo non fosse mai passato, come nel Miracolo segreto di Borges. Che meraviglia fermare tutto quello scorrere sfacciato delle ore, dei giorni, per poter scrivere un dramma, averne il tempo fuori dal tempo e morire fucilato, ma dopo averlo concluso.

Qui non è così. Questo non è un regno addormentato, questo è un paese sveglio e senza memoria  e senza niente che gliela possa restituire.»

Tratto da: Il libraio di Selinunte (2004), di Roberto Vecchioni

Brenda Canales

Mi chiamo Brenda, ho una grandissima passione per la cultura, la natura e tutto ciò che accade nel mondo nei più svariati ambiti. Di mestiere faccio la traduttrice, pertanto è nella mia natura osservare il mondo e le parole.

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