RECENSIONE – “La volpe e la bambina”

La volpe e la bambinaQuesta settimana ho deciso di parlare di un film che ha oramai qualche anno: La Volpe e la Bambina uscito in effetti otto anni fa.
Racconta la storia di una bambina dai capelli rossi e le lentiggini, sola e sognante, che vive in un luogo da fiaba: le montagne della regione francese del Rodano-Alpi.
Un giorno, tornando a casa da scuola a piedi, vede una volpe intenta a cacciare. La volpe ovviamente scappa, ma nella bambina, affascinata, rimane il desiderio di incontrare ancora quella bestiola. Grazie alla sua testardaggine e tenacia, tipiche dell’infanzia, la ragazzina riesce ad avvicinare sempre di più la volpe, arrivando a darle un nome – Titou – e fino quasi ad addomesticarla.
Il film, chiaramente ispirato a Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupérie, è pensato per un pubblico molto giovane ma, come il libro da cui trae ispirazione, ha qualcosa da insegnare a tutti, piccoli e grandi.
Sì perché, La Volpe e la Bambina, nonostante le meravigliose scene documentaristiche che ci mostrano i luoghi mozzafiato in cui è stato girato il film – non solo il Rodano-Alpi ma anche il nostro Abruzzo – non cede alle lusinghe naturalistiche ma ci dà di più. Ci racconta infatti, del rapporto dell’uomo con la natura, quell’inscindibile legame e attrazione che proviamo per essa. E da qui l’insegnamento, una lezione da imparare e tramandare, come fa la protagonista, una volta adulta: l’amicizia con la volpe dura un attimo, il legame si spezza quando la ragazzina confonde l’amore con il possesso, come dice lei stessa, ora madre, al proprio figlio.
Un film per tutti quindi, che racconta il rapporto tra l’uomo – bambino e adulto – con la Natura e l’essenza di esso, cioè il rispetto e l’amore.
Una particolarità: tutto il film è narrato dalla bambina ormai adulta e in italiano la sua voce è quella di Ambra Angiolini, brava in questo insolito ruolo.

La Bambina: «Sapevo leggere, scrivere e contare, ma non sapevo individuare le tracce di una volpe.»


“La Volpe e la Bambina” (“Le renard et l’enfant”, avventura, Francia, 2007) di Luc Jacquet. Con Bertille Noël-Bruneau, Isabelle Carré e Thomas Laliberté.
Produzione: Bonne Pioche.

Francesca Orlandi

Mi chiamo Francesca, sono laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Ferrara e da sempre appassionata di cinema. In questo spazio virtuale mi occuperò di recensire film e dare consigli cinematografici.

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