RECENSIONE – “Una banda di idioti”

Una banda di idioti - John Kennedy TooleRomanzo ambientato a New Orleans nei primi anni sessanta.
Il protagonista è Ignatius Jacques Reilly, grasso e indolente trent’ enne, laureato in filosofia medievale, che se la prende con tutto e con tutti. La sua ossessiva occupazione principale è accusare il mondo intero di buttare nella spazzatura una vita fatta di TV, musica inascoltabile e fesserie varie salvo poi trascorre lui stesso gran parte della giornata in questo modo.
Ha un’ altissima ed esagerata considerazione di sé. Si ritiene un genio anche se non produce granché a parte brani di una specie di diario, da lui considerato un capolavoro, talmente politicamente scorretto da diventare una specie di trattato ridicolo e folle.
Per porre rimedio ad un problema economico causato da un assurdo incidente automobilistico provocato dalla madre, Ignatius a malincuore si trova a dover cercare lavoro… Lavoro? Verrà assunto come impiegato nella decrepita industria di pantaloni Levy con effetti simili a quelli che l’ esplosione di una bamba atomica può provocare in un asilo nido… E poi diventerà un rivenditore di hot dog… Walter Percy nella splendida introduzione descrive Ignatius come segue: «Una strana miscela tra un barbone, un Oliver Hardy impazzito, un Don Chisciotte grasso e un Tommaso d’ Aquino perverso».
Il capolavoro di John Kennedy Toole possiede il vigore narrativo di un “Chiedi alla polvere” di John Fante e la poeticità sporca di un “Taccuino di un vecchio sporcaccione” di Charles Bukowski.
Le vicissitudini editoriali di “Una banda di idioti” meritano d’essere menzionate. Il romanzo è stato finito nel 1969, anno in cui il suo autore John Kennedy Toole si suicidò (aveva soli 32 anni). Nel 1975 la settantacinquenne madre di Toole convinse lo scrittore Percy a leggere il dattiloscritto del libro. “Una banda di idioti” raggiungerà la pubblicazione nel 1980 e riuscirà a vendere due milioni di copie in tutto il mondo.
Se si sta cercando un libro impossibile e divertente, si deve leggere “Una banda di idioti”.

Matteo Pazzi

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