RECENSIONE – “La Chimera”

La Chimera, di Sebastiano VassalliAcquistato impulsivamente in un pomeriggio d’autunno, La chimera doveva tenermi compagnia nei miei spostamenti da pendolare fra casa e lavoro. Decisi di leggerlo perché le premesse c’erano tutte affinché questo libro potesse piacermi. In effetti, gli elementi che Vassalli sviluppa nella narrazione fanno proprio al caso mio. Oltre alla storia, infatti, l’autore indaga, espone e spiega caratteristiche storiche di luoghi e personaggi e ci trascina in un mondo che non c’è più: il paesino di Zardino.

È qui che cresce Antonia, la giovane orfana che viene cresciuta da una coppia di contadini e che, nel tempo, si ritrova a combattere contro la superstizione e la malignità della gente, che la vede come una vera e propria ambasciatrice del diavolo. Il racconto tratta infatti l’argomento della caccia alle streghe con estrema dovizia di particolari, entrando nel vivo del rapporto fra chiesa istituzionale e fede, e costruendo fra questi due mondi un ponte fragile.

Si percepisce infatti una sorta di attacco alle strutture ecclesiastiche dell’epoca, in particolare verso personaggi reali sui quali è stata costruita un’aura di finzione narrativa il cui confine con la realtà non sempre risulta chiaro. In questo intricato sistema esistono ingranaggi sofisticati che vedono Antonia come un mero strumento dei giochi di potere: la sua storia è un crescendo, una palpabile sensazione del destino che avanza. Si ha la netta percezione della direzione inevitabile che subisce il suo personaggio. Se leggi un racconto che parla di una donna accusata di stregoneria, le probabilità che si legga del suo rogo sono in effetti molto alte, ma ciò che rende interessante il romanzo non è, come si dice dei viaggi, la destinazione. Ciò che spunta fra i capitoli intermedi è un amore per la ricerca e per i dettagli storici che solo un appassionato di storia e di ricerche può capire.

Vassalli utilizza un lessico semplice e per nulla specifico, e questo avvicina il lettore, anche quello più scettico nei confronti d’un romanzo storico. Ci prende per mano e ci mostra il Seicento, epoca che forse al giorno d’oggi non viene quasi mai esplorata e motivo, fra i tanti, che mi ha convinto ad acquistare questo libro. L’unica cosa che non mi ha convinto, è stata la cruda narrazione di alcuni passaggi, forse un po’ esagerata al fine di colpire il lettore (ho trovato passaggi ancor più estremi in un altro romanzo di Vassalli, Marco e Mattio, e questo mi ha portato a concludere quella lettura anzitempo). Questo riguarda più che altro la sensibilità del lettore ed il gusto personale di chi si affida ad un libro, ma nulla toglie alla maestria con la quale La chimera è stato scritto.

Alessio Fabbri

Sono Alessio. Laureato in Lingue e Letterature Straniere, sono appassionato del mio lavoro di insegnante di Lingua Inglese, così come di ricerche storiche e genealogiche. La mia altra grande passione sono i libri, preferendo i classici dell'epoca modernista e tutto ciò che proviene dall'area anglo-americana. Sono autore de "La Magiara", romanzo edito da Sillabe di Sale (2015).

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