RECENSIONE – “Interstellar”

InterstellarIn un futuro non troppo lontano, la Terra è afflitta da un incombente disastro ambientale che costringe il genere umano ad abbandonare la tecnologia e la ricerca scientifica per concentrarsi sulla sopravvivenza della specie. È per questo che Cooper (Matthew McConaughey), ex pilota della NASA e vedovo con due figli, ora è un agricoltore col compito di coltivare l’ultima coltura rimasta al mondo, vale a dire il mais. In un’era in cui il genere umano ha dovuto abbandonare i sogni personali per un interesse più grande e collettivo, Cooper si è dovuto adeguare al lavoro di agricoltore, che gli permette di provvedere ai figli ormai adolescenti, Tom (Timothée Chalamet) e Murph (Mackenzie Foy) e al suocero (John Lithgow). Ma nonostante le condizioni della Terra continuino a peggiorare, la sete per le scoperte scientifiche di Cooper non si placa.
Quando egli ritrova un vecchio collega, il professor Brand (Michael Caine), gli viene offerta nuovamente l’opportunità di soddisfare una vecchia ambizione. Dopo essere stato informato che la situazione sulla Terra è molto più grave di quel che si pensa, viene chiesto a Cooper di lasciare la famiglia e partire per un viaggio pieno di incognite al fine di trovare un nuovo pianeta per l’umanità.
Devo confessare che in alcuni casi, anche con tutta la buona volontà e tutta l’umiltà possibili, è veramente difficile trovare il buono in un film. Questo è uno di quei casi.
Nonostante un bell’inizio che vede l’alternarsi di scene in stile documentaristico in cui gli anziani raccontano di un passato apocalittico al quale, evidentemente, sono riusciti a sopravvivere, e scene ambientate proprio in quel passato apocalittico, il film di Christopher Nolan cambia direzione e non solo si dilunga spesso su spiegazioni scientifiche che lasciano il tempo che trovano perché non riempiono certi buchi innegabili, ma diventa il classico film in cui un gruppo di eroi deve scongiurare l’apocalisse sul Pianeta Terra.
L’unico legame che rimane con l’inizio del film, è il rapporto tra Cooper e la figlia Murph (Jessica Chastain nei suoi panni adulti) che, col proseguire della trama, si scopre essere la vera protagonista e salvatrice dell’umanità.
Un aspetto interessante del film può essere lo scontro tra il bene personale, in questo caso la vita privata e la famiglia di Cooper, e la dedizione alla scienza con lo scopo di un bene superiore. Notevoli sono anche gli scenari di Nolan, specialmente quelli nello spazio, oscuri e al tempo stesso spettacolari.
Tuttavia, nonostante questo e un cast eccellente, i personaggi spiccano poco, persi tra l’alternarsi delle varie spiegazioni scientifiche e le scene eccessivamente melodrammatiche che popolano la storia; fra tutte quella d’addio tra Cooper e la figlia.
Inoltre, l’idea finale dell’amore come forza che, assieme alla gravità, opera nelle distanze interstellari e che se anche la Terra muore, esso riesca a trionfare ugualmente, rende quest’ultimo film di Nolan un misto di scienza e sentimentalismo.

Brand: «L’amore è l’unica cosa che trascende il tempo e lo spazio.»

“Interstellar” (USA, 2014, fantascienza) di Christopher Nolan. Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow, Ellen Burstyn, Casey Affleck, Wes Bentley, Mackenzie Foy, David Oyelowo, Matt Damon, Topher Grace, Bill Irwin, Elyes Gabel, Timothee Chalamet, David Gyasi, Liam Dickinson.
PRODUZIONE: Legendary Pictures, Syncopy, Lynda Obst Productions.

Francesca Orlandi

Mi chiamo Francesca, sono laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Ferrara e da sempre appassionata di cinema. In questo spazio virtuale mi occuperò di recensire film e dare consigli cinematografici.

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