Quando il cuore canta

Un romanzo coinvolgente e romantico fin dalla prima pagina è Senti come canta il cuore (Delos Digital, Odissea Romantica, 2017), opera dello scrittore ferrarese Marco Canella che ci regala una storia d’amore emozionante e drammatica al medesimo tempo.
Marco e Vanessa sono marito e moglie, la loro relazione è stabile e sono innamorati l’uno dell’altra come il primo giorno; vivono però una quotidianità diversa da molti altri, ma altresì comune nostro malgrado ad alcuni di noi: Marco infatti è un malato terminale e si trova ricoverato in un Hospice. Marco sa che non avrà tutta la vita davanti per restare con la sua Vanessa; gli resta poco tempo per trasmetterle la passione per la scrittura, il suo lavoro e soprattutto per rendere i loro ultimi giorni insieme indimenticabili. In un crescendo di passione i due protagonisti si troveranno a viaggiare con la fantasia, per sopperire a ciò che nella realtà non è più possibile vivere.
I colpi di scena in questo romanzo non mancano di far sospirare il lettore fino all’ultima pagina nella speranza che tutto si risolva per il meglio o rimanga il ricordo di un amore immortale. La lettura è scorrevole e diretta, come i personaggi, che narrati in prima persona prendono vita attraverso i loro pensieri e sogni.
La capacità di donare speranza e amore anche quando le circostanze ci sono avverse: questo è il messaggio più bello che ci trasmette Marco Canella con la sua opera. I due protagonisti cercano sempre un raggio di luce anche nel buio dell’incubo che stanno vivendo. Marco affronta la sua malattia con coraggio e dignità senza divenire preda della disperazione e Vanessa lo conforta e sostiene con amore; un amore che diventerà eterno con una sorpresa inaspettata per entrambi.

«Nonostante tutto, sentiva di essere una donna fortunata. Perché era riuscita a trovare l’amore, quello con la A maiuscola. Un amore destinato a diventare eternità

Quattro chiacchiere con l’autore – intervista a Marco Canella

Com’è iniziata la tua carriera di scrittore?

Definirla carriera è ancora prematuro, per il momento preferisco chiamarla passione.
È iniziata diversi anni fa, quando ho avvertito la necessità impellente di descrivere le mie emozioni e i miei stati d’animo. Quando, per intenderci, ho cominciato a sentire di avere qualcosa da dire. Un qualcosa che ho voluto condividere perché mi affascinava l’idea di parlarne con altri, ovvero con quelli che sono poi diventati i miei lettori.
Inizialmente scrivevo racconti, più semplici e meno impegnativi rispetto a un romanzo, e infatti la mia prima pubblicazione è stata una raccolta di novelle nel lontano 2006, dal titolo Il viaggio delle emozioni.
Oggi, invece, mi dedico alla stesura di storie d’amore, che possono essere di genere romance, erotico o mainstream (ovvero non di genere), perché sento che questa è la mia strada… adoro, infatti, descrivere l’amore in tutte le sue sfaccettature.
Ci tengo, però, a sottolineare che nel corso di questi anni mi sono rimboccato le maniche per cercare di “crescere”. Ho letto e mi sono esercitato molto, ho frequentato workshop di scrittura tenuti da Franco Forte, ho cercato di capire le tecniche di scrittura per cercare di migliorare il mio stile. Senza un duro lavoro, senza versare sudore, senza una forte determinazione, a mio avviso, è difficile, quasi impossibile, raggiungere qualsiasi traguardo, non solo nella scrittura ma in qualunque aspetto della vita.

Parlaci del tuo romanzo “Senti come canta il cuore”, qual è stata l’idea alla base della tua opera?

Già dalla trama si può capire che Senti come canta il cuore è un romance atipico, in quanto il finale lieto c’è, ma è nascosto tra le righe (ricordo che il lieto fine è una regola quando si scrive romance).
L’idea iniziale, però, non era quella di una storia d’amore, bensì di un manuale di scrittura in cui inserire tutto quello che avevo appreso negli ultimi anni. L’idea di farne un manuale non mi affascinava, ho preferito creare una storia romanzata in cui mettere una parte delle conoscenze acquisite.
Stabilito questo, il resto è venuto di conseguenza. Ho pensato a un passaggio di consegne tra Marco, scrittore professionista, e Vanessa, la sua compagna, e una motivazione valida per fare in modo che questo accadesse; motivazione derivante dalla malattia di Marco.
Vorrei sottolineare che, nonostante il delicato tema affrontato, questo non è assolutamente un romanzo strappalacrime, proprio perché l’obiettivo era un altro.

Che cosa consigli ai giovani che vogliono avvicinarsi al mondo della scrittura?

Di essere umili, accettando consigli ed eventuali critiche costruttive, di leggere tanto, di avere voglia di sacrificarsi e sudare per raggiungere i propri traguardi. E, soprattutto, di non commettere l’errore di credere che scrivere sia la cosa più facile del mondo. Scrivere è affascinante, indubbiamente, ma se si decide di farlo per un pubblico allora diventa un duro lavoro, com’è giusto che sia. Però, a mio avviso, non c’è cosa più bella e gratificante come quella di raggiungere la vetta dopo essersi arrampicati su una strada dissestata e in pendenza. Per cui non mollate mai e rialzate sempre la testa, dopo gli inevitabili momenti di sconforto.

Grazie mille alla gentilissima Serena per avermi ospitato, dandomi la possibilità di parlarvi un po’ di me.

Serena Piovaccari

Mi chiamo Serena, sono laureata in Tecnologia della Comunicazione Audiovisiva e Multimediale, mi occupo di regia e creazione di audiovisivi. Adoro scrivere poesie e leggere libri. Ritengo che leggere sia come aprire una meravigliosa finestra in un mondo sconosciuto, resta alla curiosità del lettore la sua scoperta.

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