Nessuna guerra

First Aid Kit 1Passo lunghi periodi di ricerca di quel brivido particolare che ti pervade quando riesci a trovare una voce, una melodia o degli accordi in grado di dire qualcosa. Anche di semplice, per carità, purchè efficace. Così, finalmente, tra una chiacchiera e l’altra di primi raffreddori, gente che guida come se avesse il prosciutto sugli occhi (ok, i vecchi con la coppola sono terribili), trovo un suggerimento degno di nota: First Aid Kit.

Questo è proprio il caso in cui il nome è tutto un programma, nel mio caso è davvero un kit di primo soccorso: improvvisamente alla frustrazione data dall’ascolto di novità davvero poco interessanti ed acclamate senza esserci troppo motivo, prende posto il cavo dell’iPod (sì, ho ancora un iPod, no, non ho l’iPhone, né l’iPad però sono ancora presente a me stessa, sono I-o, ah ah… ok, la smetto) e comincio a caricare musica.

Ascolto con piacere questo miscuglio di sensazioni date dal duo svedese, composto da due ragazzone che hanno uno stile retrò ma fresco. Dopo tanti anni ho ritrovato quella rara ricetta che mischia voci con una timbrica colorata e armonie velate di malinconia, subito smossa da ritmi mai banali e che sostengono l’ascolto in maniera decisamente gradevole. Insomma, in macchina a volume moderato. Perché moderato? Perchè mi piacciono tantissimo e cerco di rispettare quel tocco particolare che ha un sussurro in un groviglio di urla. La loro musica è la compagnia di un’amica con cui ci si raccontano tante cose e, decisamente, se uno frequenta luoghi dove ancora si riesce a parlare senza urlare, sa cosa intendo. Ogni tanto ci vuole quella sana sensazione di pace. Loro la danno.

Questo mi da lo spunto per aprire una piccola riflessione sul tanto discusso “senso di collaborazione/solidarietà femminile”. Ora, non ho mai capito a fondo cosa s’intende dire, forse sono scema. Intanto perché considero il comportamento, l’atteggiamento di una persona a prescindere dal sesso. Ad ogni modo, cerco di entrare nell’ottica dell’argomento. Chissà, se riesco?

Si pensa spesso al genere femminile come a un genere sceso in guerra. In guerra contro il potere maschile, in guerra contro i canoni, in guerra tra donne. Diciamo che per quanto concerne i primi due punti, più che in guerra, ci definirei critiche e impegnate semplicemente a fare con impegno e, in alcuni casi vero e proprio amore, ciò che ci piace; per i canoni è anche vero che ce ne imponiamo noi stesse. Perché? Beh, in alcuni casi semplicemente perché ne sentiamo il bisogno, perché ci va, in altri direi che siamo proprio stupide: non tutte le ciambelle escono col buco. In ogni caso, parlerei di riscoperta e conferma di noi stesse. Nessuna guerra. Chi la fa è stupido, non solo riguardo ai sessi. Sull’ultimo punto faccio fatica a commentare. Considero che ci sono persone che semplicemente non riescono a trovare serenità e alla lunga s’inaspriscono, rompendo le scatole agli altri. Chiamatela invidia, insoddisfazione, First Aid Kit 2ignoranza, disistima, come cavolo vi pare: l’unico risultato è rompere le scatole. Ma siamo tanti miliardi di persone al mondo e ci sono grandi esempi di collaborazioni e splendide amicizie femminili, proprio come nel caso delle First Aid Kit. Oltretutto siamo anche su un terreno che scotta, perché sono sorelle e i rapporti con i consanguinei non sono sempre scontati. Qui l’armonia si sente, è palpabile. Non basta omologare un’immagine o ergersi su un piedistallo facendo intendere che la tua compagna di viaggio vale perché l’hai scelta tu per creare un sodalizio utile, bello e sostanzioso. Quello è giocare a fare gli eletti da se stessi e basta, far strabordare inutilmente il proprio ego e il risultato, nel migliore dei casi, è deludente. Ma questo è un problema che esula dal sesso, è un problema di testa, un limite dell’animo, punto. Nel caso delle First Aid kit non traspare perché il sodalizio sembra essere prima di tutto umano. Traspare proprio un universo divertente, rilassato, emozionante e insomma, mi hanno catturata subito.

Trovo molto in linea anche l’ambientazione video, semplice ma incisiva, soprattutto nel singolo Stay Gold, un po’ Lana del Ray che però non mi infastidisce perché è un’artista che amo molto e di cui mi riservo di parlare quanto prima. Quello che so per certo è che il maglione bianco indossato da Johanna, sarà mio!

Nel singolo Emmylou potrei anche osservare che riprendono abbastanza lo stile di Amy MacDonald, ma d’altra parte anche lei ha appozzato molto qua e là. Ci tengo a precisare che sono solo richiami, i pezzi e lo stile è perfettamente rielaborato, questo si sente nella bellissima Wolf. Il genere è il folk, quello di Simon & Garfunkel, in chiave moderna ma direi senza abusi di effettistica troppo appariscente e complicata. Le voci sembrano davvero venire da un altro decennio, nonostante l’interpretazione davvero moderna. Lo so, mi sto ripetendo, ma sono finite dritte dritte nel mio iPod.

Confesso che nell’andarle a sentire sapevo di andare sul sicuro, almeno in fatto di voce. Siamo di fronte a una comunione di gusti che va avanti da tanti anni, anche se ci siamo perse di vista, è la vita. Però, succede anche che ci si ritrova e la connessione tra due persone, seppur lontane fisicamente, difficilmente si sgretola se è appoggiata dalla voglia di starsi a sentire. In questo modo ci si riscopre e ci si ritrova sempre. Forse siamo due persone che condividono il pensiero che i rapporti, quindi più in grande tutto l’andazzo del mondo, senza paura di essere altisonante, dipende dalle basi sulle quali cresciamo le nostre emozioni. Questo rende possibile o meno vivere in modo appagante e costruttivo.

Mi ricordavo che le piacevano le voci particolari. E c’ha sempre azzeccato! Alla faccia mia!

First Aid Kit, di seguito il video di Wolf.



Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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