MOMENTI DI TERRORE ASSOLUTO Parte III

Slipknot 1Se oggi possedete una vena ottimista, vi comunico che questo terzo appuntamento con “Momenti di Terrore Assoluto” prevede nodi scorsoi in un numero che va da 0 a 8: per qualcuno sto parlando arabo. In realtà sto facendo un salto nel cuore del metal o nu metal, se vi piace specificare, ma non gli fate un favore.
Partirò banalmente da ciò, che di primo acchito, fa pensare che i componenti di questa band abbiano urgente bisogno di una restaurata. L’immagine è senza dubbio d’impatto, ma di fronte all’oggettiva bravura dei componenti, numerati da 0 a 8, rimane, nel mio mondo, un elemento di secondo piano: sono bravi musicalmente e dei fenomeni live, anche se ammettono di usare turnisti per le registrazioni degli album. Pazienza, non sono nè i primi nè gli ultimi.
Senza dubbio, credono nel senso pratico:

1 numerarsi è una strategia utile a chi, come me, fatica a memorizzare nomi. Sono in 8: ve lo immaginate ricordarsi come si chiama ogni singolo componente? Questa è una soluzione molto più cortese rispetto a un “Hey tu”, anche se fa molto Pink Floyd.

2 a loro piace poter fare la spesa al supermercato senza avvalersi di un assistente. Risparmio economico e conservazione della privacy.

Quest’ultimo punto lo si spiega per la scelta di indossare maschere mostruose ispirate ai più grandi “eroi” del cinema horror. E poi fanno un favore alla nostra miniserie perchè fanno tanta paura.
Il mio momento di terrore assoluto legato a questa band non è riferito alla loro musica sparata a tutto volume dal mio ex, appassionato di nodi scorsoi musicali, ma dall’ormai fissa e inquietante presenza dei miei racconti: Flippaut Festival. Sì, fu proprio una giornata al cardiopalmo.

Stavo tranquillamente pisolando al sole, stesa su un terreno accidentato e polveroso, dopo una splendida performance del gruppo di supporto degli Slipknot: i Gizmachi.
All’improvviso cominciai a sentire una vibrazione crescente provenire dal terreno e con mio enorme spavento, vidi una sconfinata marea di metallari che correvano nell’arena dinnanzi al palco, strepitanti e molto, molto agitati. Notai anche che mi ritrovavo sola e abbandonata, in quanto il mio ex era perfettamente conscio che non mi sarei mai per nulla al mondo gettata all’interno della nuvola di polvere che si alzava senza pietà e finiva sulle divise nere di tutti i fans in delirio. Innato istinto di conservazione, credo. Dal canto mio, ero perfettamente consapevole che lui sarebbe uscito incolume da quel pogo infernale. Perciò, lui tornò sul crinale dove lo aspettavo, pronto per essere infilato tutto intero in lavatrice, io mi ero goduta un grande show.
Certamente gli Slipknot non devono conoscere la paura: il batterista è solito suonare su una specie di piattaforma che piano piano s’inclina per finire a testa in giù. Chi, tutte le mattine, non si mette a suonare la batteria a testa in giù? Io no.

Slipknot 2Dopo i primi rimescolamenti della band, iniziati nel 1993, vede la luce Slipknot Demo contenente quello che diventerà un vero e proprio classico: Wait and bleed. Firmeranno con la Road Runner Records nel 1998. Non ci mettono molto a fare il botto con Slipknot nel 1999. Entrano facilmente nel giro di quello che viene definito nu metal, anche se è una definizione che non sentono propria.

Dopo la pubblicazione di Iowa, segue un periodo di stop, durante il quale i membri si dedicano a progetti solisti. Nel 2004 sono pronti per una nuova esplosione in classifica con Vol.3 (The subliminal verses) che vede anche un leggero cambio di stile. Continuando a mietere successi e vincendo un grammy, si arriva a un evento drammatico: il bassista Paul Gray muore per overdose di farmaci il 24 maggio 2010. Per terminare il tour ingaggiano Donnie Steele e terminano la promozione di All hope is gone, uscito un paio d’anni prima.
Dopo una svista nel 2013 in cui Joy Jordison abbandona la band con un comunicato ufficiale, a sua insaputa, nel 2014 esce .5 The Gray Chapter.

Se non siete maggots, ovvero fans degli Slipknot, sarete sicuramente spaventatissimi dal video scelto per questa terza puntata di “Momenti di Terrore Assoluto”.
Non li consiglio come ninna nanna, di melodico hanno poco, però è con la stessa spaventosa vocina arrabbiatissima che vorrei ricordarvi l’ultimo appuntamento che consacrerà l’arrivo di Halloween per la prossima settimana: NON MANCATE! ARGH!

Fate voi… io non riesco a usare la voce come Corey Taylor… nemmeno con un litro di Coca Cola. Che poi, non so voi, ma preferisco il Chinotto!

Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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