Memorie di una farfalla

«… e un po’ per non morir…»
Giacomo Puccini, Madama Butterfly

E non mi pesa la lunga attesa, dice la farfalla.
Un po’ per non morire, dice. E la sua voce si leva.
Si gonfia, come le vele piene di vento e distanze della nave all’estremo confine del mare.
Incrina memorie, spinge lacrime in punta di ciglia.
Ed ecco tutte le note del tempo che fu. Quando lucevan le stelle e si viveva d’arte e d’amore, quando i calici erano lieti e un bacio scioglieva il silenzio.
Era il tempo delle viole raccolte nei fossati e delle calze lavorate a maglia accanto alla stufa. Delle frittelle di mele e del ferro da stiro di metallo. Della tv con due canali e della sfoglia tirata sulla tavola.
Delle opere ascoltate nel vecchio mangianastri che i nastri se li mangiava davvero e poi bisognava districarli con una matita.
Era il tempo di due madri e di due figlie. Quando ci si sentiva al sicuro e il profumo di sapone e casa era una certezza.
Quando il sogno di volare tutte insieme sulle ali della farfalla pareva possibile.
Sono volate via.
Le due madri, una figlia.
E una figlia rimane, sola sul ciglio di un colle, in attesa di passi che sfiorino la rena, guardando le stelle che bruciano d’amore e di speranza.
E non ha amato mai tanto la vita.

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

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