Legami

Tori Amos 1Dicono succeda spesso di avere sentimenti negativi nei confronti di una persona per poi scoprire di odiarne i difetti che si hanno in comune. Ammesso che si riconosca di averli. Personalmente mi è capitato che le migliori amicizie nascessero da forti antipatie, forse perché una volta individuato ciò che non piace ci si ritrova piacevolmente sorpresi da un pregio, come intendersi in una circostanza poco piacevole. A dire il vero, per me è diventata un’abitudine, tanto da tenere le distanze rispetto alle simpatie immediate ed essere assolutamente serena a proposito di antipatie. Ma forse mi sto solo mettendo al riparo dalle delusioni, nel qual caso probabilmente sto pure sbagliando, in ogni caso cerco di creare ciò che dà il titolo al post: legami.

Questa introduzione è tutta per l’artista che da anni delizia il mio animo in un modo molto particolare: Tori Amos che oltre ad essere una pianista di rara bravura, è una voce molto strana ed emotiva, affronta argomenti non facili con la disinvoltura che ha un gatto nel saltare. E un po’ l’aria felina ce l’ha. Sicuramente è una donna che ha realizzato sè stessa seguendo la strada dell’autenticità che, in effetti, non l’ha sempre premiata. D’altra parte, quando azzardi ti prendi un rischio, che non sembra averla poi così turbata. Proprio come un gatto, sembra saper cadere senza farsi troppo male.

Ciò che l’ha segnata profondamente sono episodi molto dolorosi, uno di violenza e uno di perdita, che ha splendidamente esorcizzato in musica. Ecco, penso che Tori Amos nella sua vita non avesse davvero potuto fare nient’altro: un talento davvero fuori misura e nelle sue composizioni ascoltiamo davvero il suo battito. E’ capace di creare legami emotivi, di pensiero, di ascolto, di scontro. E’ una donna che vive, nel vero senso del termine.

Il discorso sulle antipatie con cui ho iniziato il post, mi serve per introdurre un’impressione che potrebbe essere scambiata per uno stupido confronto tra due artiste. Vorrei invece sottolineare, appunto, un legame.

Tori Amos 2E’ ormai risaputa la mia devozione nei confronti di Alanis Morissette, che è stata criticata proprio dalla Amos. Hanno poi avuto modo di chiarirsi, ma è chiaro che tra le due artiste il legame è molto forte, soprattutto se guardiamo alle produzioni post JLP di Alanis. E’ come se quest’ultima fosse scivolata sulla buccia di banana, sia caduta su un materasso molto comodo e poi si sia rimessa in piedi e abbia ricominciato la maratona, mentre l’altra ha fatto attenzione a non inciampare. Ecco, sono due facce della stessa medaglia, due treni che sfrecciano su due binari che scorrono paralleli: due donne emotive, forti, intense e che esprimono il loro animo in modo molto passionale, oserei carnale. Una è in effetti una versione segugio dell’altra, Alanis è più orecchiabile e insegue alcune sonorità; Tori è più preparata in quei brani in cui Alanis stenta obiettivamente a decollare. E perciò a volte è in vantaggio l’una, a volte l’altra, dipende quale aspetto si prende in considerazione. Ciò che cerco di dire è che pur avendo una partita di rimbalzi in corso, su cui ognuno scommette liberamente, non c’è nulla di male se due anime si arricchiscono. Naturalmente è una sfida di cui nè l’una nè l’altra subiscono la pressione: procedono tranquille, perchè la musica non è una gara. E’ esprimere, raccontare e condividere. In un qualche modo.

Sarà che entrambe hanno dovuto scommettere lontane da casa, completamente esposte e quasi esiliate. Entrambe hanno subìto e si sono riscattate. Poi ognuna ha combattuto le sue battaglie: la buccia di banana di Alanis sono state le classifiche, un successo stratosferico che si è ridimensionato a una consistente nicchia, mentre Tori ha combattuto con le etichette discografiche per portare avanti un progetto non commerciale, unico, intimo e vederlo esplodere a livello globale senza porsi però il problema di ridimensionarsi a consistente nicchia: perciò Tori ha evitato lo scivolone. Tutto quà. Nessun confronto dicevo, solo una storia in comune, un legame con cui ho cercato di descrivere Tori come acqua che s’insinua nel terreno e nutre radici di alberi che saranno forti e duraturi. Sano contatto con il mondo, con la vita, con le persone e le anime.

( Immagini: www.outune.net | www.wvpublic.org )

Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *