Il Cigno Nero

Madonna 1Tiro in ballo l’omonimo capolavoro cinematografico perché mi ha lasciata di stucco proprio come riesce sempre a fare Madonna. Nel bene e nel male.

Mi aspettavo tutto un altro tipo di film e invece mi sono ritrovata a mettermi la mano davanti agli occhi almeno un paio di volte: quando si parla di sangue e dolore divento fobica (infatti amo gli horror ma detesto gli splatter). Alzi la mano chi non ha sentito un brivido lungo la schiena quando Natalie Portman si accorge di essersi ferita all’indice o forse l’anulare di una mano e… insomma, ho visto sangue e mi son girata e ok, non voglio ripensare alla scena.

Ho meditato un po’ prima di decidere quale fosse il lavoro che più potesse essere fonte d’ispirazione per scrivere un pezzo su quest’artista. E alla fine, proprio ascoltando per la prima volta Rebel Heart, ho deciso che Madonna raggiunge l’apice nelle ballate. Adoro le tonalità sempre azzeccate e le melodie semplici ma incisive. Naturalmente questa considerazione non può riguardare solo Devil Pray (Rebel Heart). Non dimentichiamoci pezzi come I deserve it e Gone (Music), American life, Nothing fails, Hollywood e Easy Ride (American Life), Drowned World/Substitute for love e Swim (Ray of light) e Secret (Bedtime stories).

Forse a livello di testo ci possiamo dimenticare gli album degli anni ’80 e ’90. Credo che la forza di Madonna stia quasi nel banalizzare lo straordinario. Come se non si potesse fare l’autostop vestiti.

Analizzare quanto Madonna abbia inciso sulla cultura pop, in questo momento, fa male al cuore. E’ da un po’ di tempo che prego perché la smetta di atteggiarsi da eterna ragazzina e accetti il fatto che è una splendida cinquantenne con un oceano di cose da raccontare e da scoprire. Che è un pregio e non un difetto, tant’è vero che ogni suo difetto è, in realtà, un pregio. Ma, in questo senso, vedendo il finale de Il cigno nero ho capito che non può essere diversamente. Se pensiamo a cosa ci ha abituati nei suoi 30 anni e passa di carriera, non può che rimestare nel torbido. Con Ray of light (parliamo di Erotica?), ha dimostrato di avere produzioni musicali Madonna 2innovative e appetibili, influenzando la produzione del successivo decennio. L’ha già dimostrato, appunto. Ma non per questo può cominciare a divertirsi, anzi.

Mi soffermo un attimo sulla voce. Secondo me, come cantante, è sempre stata bistrattata. Se per cantanti intendiamo Whitney Houston e Celine Dion, siamo totalmente fuori strada. Trovo la sua voce molto particolare, con una timbrica che rispecchia appieno la sua espressione: da prendere a sberle. Vi immaginate prendere a sberle Madonna? Mi farei filmare e diventerebbe il video più popolare della rete in assoluto. Forse per questo Lady Gaga ha avuto successo? Le ha minato il terreno sotto i piedi? Nemmeno per sogno. Le due signore scorrono su binari diversi: Madonna ha innovato, Lady Gaga no. Non ho nulla contro Lady Gaga, anzi è un’artista che amo molto e di cui mi riservo di scrivere un pezzo. Questo ovvio paragone è alimentato dal gossip che le vede acerrime nemiche (come no…), per il semplice motivo che Madonna si è fatta strada a forza di spintoni. E gli spintoni non sono una cosa simpatica. Ecco un altro pregio di Madonna: quello di non sembrare assolutamente una persona simpatica e ciò la rende adorabile.

Non è mia intenzione rivelare il finale de Il Cigno Nero, però se ve lo guardate, secondo me ci potete trovare delle similitudini con quella che deve essere stata la scalata al successo di Madonna. Certo, non per i pianti di frustrazione di Natalie Portman o per gli atteggiamenti disinvolti di Mila Kunis. Ma per l’ossessione di raggiungere la perfezione che la prima manifesta in maniera patologica. Ma la perfezione, senza l’imperfezione, non esiste. Madonna è una cantante perfetta in sala d’incisione e terribile dal vivo, dove spara fuochi d’artificio come nessuno ha mai fatto. Madonna ha una forza nello sguardo capace di rendere unica qualsiasi fotografia e da sola cattura l’intera immagine video, sicché anche vestita con un body rosa (Confessions on a dancefloor), o che altro, a quasi cinquant’anni e oltre, riesce a rimanere Madonna. Tra l’altro, osserverei una cosa: una che decide di chiamarsi Madonna, può non avere successo?

Spero che abbiate visto il film del titolo perché vi aiuterebbe, forse, ad intendere meglio quello che intendo dire. In ogni caso vi consiglio entrambi. Non resterete delusi.

Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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