Follie per Alida: l’esplosione di luce

Come si definisce un sogno che si avvera?
Lo si concepisce, lo si attende… Poi eccolo, un’esplosione di luce che stordisce e lascia senza parole.
Di certo lo scorso week end, a Villafranca di Verona l’esplosione di luce c’è stata. Molto potente.
Insieme alle luminarie natalizie della città, infatti, nel teatro intitolato alla memoria del soprano villafranchese Alida Ferrarini, si è finalmente “acceso” anche il sogno di suo figlio, Luca Giacomelli Ferrarini.
Un folle sogno d’amore e d’arte che il giovane performer stava costruendo, studiando e coltivando da mesi, insieme al collega Cristian Ruiz. Un sogno che Luca stesso, qualche tempo fa, aveva definito soprattutto una festa per la sua mamma.
Perché Follie per Alida è stato prima di tutto il dono di un figlio alla madre, l’omaggio di grandi artisti ad una grande artista. E davvero un’incredibile festa, che ha stupito, incantato e sedotto il pubblico presente nelle due date del 3 e 4 dicembre.
Un sogno, dicevo, fatto di travolgenti armonizzazioni vocali e soluzioni sceniche innovative e originali, una mescolanza di eccelenze artistiche, generi, atmosfere, sentimenti.
Così Carmen ha ballato al Moulin Rouge, Verdi ha incontrato Shakespeare, Zucchero, Giorgia e Beyoncé si sono riuniti intorno a un falò e Liu’ ha volteggiato tra petali di fiori, in una commistione continua e fluida di grande raffinatezza.
Un sogno condiviso, da un gruppo complice, affiatato, una gara di talento: oltre a Luca e Cristian, in scena tre splendide voci femminili, Natascia Fonzetti, Marina Tafuri e Elisa Musso, che sarebbe riduttivo chiamare coriste, e l’eleganza incontrastata delle cinque ballerine della compagnia Kronos, tutti uniti dalla musica dal vivo di Antonio Torella, Marcello De Francesco e Antonio Cicoria. E poi tutto il lavoro della squadra dietro le quinte, il suono, le luci, la genialità dei videoclip che scandivano il ritmo e il procedere della follia artistica sul palco.

Un sogno che resta, come una scia di luce tra le emozioni, a distanza di giorni. Restano momenti incisi nel cuore: un figlio che canta con la foto della madre tra le braccia, danzatrici delicate come farfalle che si muovono senza gravità sulle note di un coro leggendario, lo scatenato omaggio ai miti scomparsi del pop di fronte a cui solo delle statue di sale potevano restare indifferenti e non battere le mani.


Gioia, soprattutto tanta gioia, quella che nasce dal desiderare un sogno e portarlo a compimento con forza, volontà, impegno. Luca e Cristian e il loro straordinario gruppo di compagni di viaggio ci sono riusciti. Hanno innescato l’esplosione di luce e chi vi ha assistito sta ancora tremando.
In tutta quella luce c’era anche lei, Alida, sempre presente, il suo volto nelle proiezioni, la sua voce ancora viva e limpida, la sua eredità nel talento di Luca. Quel figlio che lei stessa considerava la sua opera più bella e che ha brillato di un particolare stato di grazia mentre regalava al pubblico il suo dono per lei. Non scorderò il pazzesco finale sulle note del Fantasma dell’Opera, quando la voce di Luca ha superato i propri confini, andando oltre, mentre alle sue spalle appariva una foto dei genitori.
Forse la definizione di un sogno che si avvera è questa: l’amore che porta oltre, che unisce e riunisce ancora e sempre nonostante tutto.
E l’esplosione di luce che illumina anche gli angoli più bui.

Grazie Luca, grazie Cristian. Grazie Alida. Tornate. Continuate questo folle sogno. Portate luce dovunque.
Il mondo, quello che ci piace, ne ha bisogno.
Vi aspettiamo.

[Foto di Riccardo Panozzo e Stefano Pinci.]

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

One Comment

  1. Sì, l’amore è proprio quello, oltre se stessi, al di là, ma dal di dentro, esplosione di luce. Bello bello : )

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