Elliott Erwitt e la commedia umana

Ciao a tutti, oggi voglio presentarvi uno dei miei fotografi preferiti: Elliott Erwitt!

Classe 1928, nato a Parigi da genitori ebrei di origine russa ed emigrato poi negli USA; negli anni ‘50 è fotografo per l’esercito americano, dal 1953 fa parte dell’agenzia Magnum che, al tempo e forse ancora oggi, ha tra le sue fila i migliori fotografi del mondo.

Erwitt è l’indiscusso maestro dello scatto ironico: ha saputo ritrarre il lato comico della vita di tutti i giorni e l’ha fatto in tanti luoghi e in tanti modi diversi.
Ha scattato soprattutto in Francia e negli USA, i suoi soggetti preferiti sono da sempre i bambini, le persone di tutti i giorni e i cani; questi ultimi però sempre nel loro rapporto quasi simbiotico con le persone.

I suoi scatti, generalmente in bianco e nero, non fanno tutti necessariamente ridere, anche perché alcuni ritraggono zone di guerra, militari al fronte o situazioni di chiaro razzismo, ma lo sforzo di Erwitt è proprio quello di farci vedere il lato comico in tutte le situazioni.

 

Erwitt (12)

Questo bellissimo scatto, per esempio, muove la nostra sensibilità continuamente tra due estremi opposti: si tratta di un bambino che punta una pistola alla propria tempia, immagine terribile e raccapricciante; lui però sorride felice, per lui è un gioco. Cosa c’è di più bello del viso sorridente di un bambino felice? Il nostro cervello non sa decidere.
Potremmo confrontare questa foto di Erwitt con una di Steve McCurry, che pure ritrae un bambino con in mano una pistola.
 

McCurry(1)

Qui il bambino è in lacrime e i suoi vestiti sono laceri; il nostro pensiero è univoco e ci porta a ritenere che questo bambino viva una situazione terribile e la pistola che ha in mano, pur essendo vistosamente un giocattolo, viene considerata per quello che rappresenta: un’arma in mano a un bambino.

 
Erwitt (21)

Torniamo a un altro famoso scatto di Erwitt. Qui in un modo semplicissimo ci mostra le condizioni di segregazione razziale che si vivevano in Nord Carolina negli anni ‘50; la foto è di dura denuncia, ma al tempo stesso sembra quasi prendersi gioco di chi, per affermare la propria superiorità, ha destinato ai “colorati” un lavandino normale, mentre invece i bianchi hanno il diritto di bere la stessa identica acqua, ma refrigerata, grazie a una fontana più bella e moderna.

 

Erwitt (10)

Altra foto molto famosa di Erwitt è questa, che ritrae una donna con degli stivali che ha al suo fianco un cane di grossa taglia da un lato e uno molto più piccolo dall’altro. Il punto di vista scelto fa sì che il protagonista dello scatto sia il cagnolino, che sembra quasi a disagio in un mondo di alti, siano essi cani o persone.

Ho selezionato 20 foto di questo straordinario autore che, secondo me, sono tra le più rappresentative. Vi invito a godervi la galleria fotografica a pieno schermo e a dedicare qualche secondo a ogni scatto per cogliere tutto quello che l’autore ha visto in quelle scene di vita e in quegli istanti che è riuscito a sottrarre al tempo e a regalarci.

Se sono riuscito a incuriosirvi… sappiate che al Forte di Bard (AO), dal 11 giugno al 13 novembre 2016 potrete visitare forse la più grande retrospettiva su Erwitt che l’Italia abbia mai ospitato!

A presto!
Yari

 

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Yari Tumiatti

Mi chiamo Yari e sono laureato in ingegneria. Sono appassionato di fotografia sotto tutti i punti di vista: la tecnica fotografica, la post-produzione delle immagini, i diversi stili, i grandi autori. Nelle mie foto cerco l’essenzialità e l’ordine e sono fermamente convinto del fatto che molte cose, anche se alla luce del sole, non possano essere viste da tutti fino a che qualcuno non le fotografa.

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