Dietro le finestre chiuse

Dietro le finestre chiuse«La parte difficile è costruire una casa del cuore.
Un posto non soltanto per dormire, ma anche per sognare».
Sergio Bambarén

Quelle finestre chiuse, le finestre delle vecchie case vuote, quanto sono affascinanti…
Chiuse su mondi svaniti, andati via. Mondi i cui echi sussurrano ancora nella solitudine polverosa di stanze spogliate. O forse qualcosa resta, mobili abbandonati, sagome indifferenti al tempo, cassetti senza più sogni.
Potrebbe essere uno spettacolo malinconico, ma io guardo quelle finestre e immagino.
Mai sono stata capace di fermare la mente davanti alle vecchie case vuote. Immagino ed invento. Riporto il suono dove non c’è più e vedo tende sollevarsi al vento di primavera. Vedo bianche, chiare mattine illuminare corridoi e soffitti, spirali di sole scintillare sul vetro dei vasi colmi di fiori raccolti in giardino.
Vedo momenti di un’epoca in cui la cucina si riempiva di voci femminili. Diverse generazioni, tutte insieme, a impastare la farina, l’acqua e le uova, a schiacciare le patate. La più piccina armata di forchetta e pronta a passarla sugli gnocchi appena tagliati.
La stessa bambina a cui un nonno fantasioso aveva costruito un asse per il bucato in miniatura, identico a quello più grande della nonna, completo di portasapone. La vedo correre, quella bambina, da una stanza all’altra, a giocare con le ombre sui muri, perché allora si era capaci di giocare anche solo con la complicità del sole.
Vedo serate accanto alla stufa a legna, a raccontare storie di guerra e di fantasmi. Di quella notte maledetta in cui gli aerei volarono sul paese. Di quella volta in cui si tornava a casa in bicicletta e si vide qualcosa di inspiegabile.
Vedo vita che è stata. E non fa male. Pizzica solo un po’, un dolore piacevole.
Potrebbe essere uno spettacolo malinconico, sì, ma io vedo soprattutto lo spettacolo della memoria. Siamo ricchi quando ce l’abbiamo. Abbiamo un’identità.
E dietro le finestre chiuse dopotutto, in fondo a qualche cassetto, ci deve essere ancora almeno un sogno.

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *