Per voi, una nuova piccola suggestione letteraria, con la quale spero di stimolare un pò la vostra curiosità di lettori…
Bartolo Cattafi, “Poesie”
L’intelligenza espressiva di Cattafi sedimenta una poeticità di una essenzialità lirica, diretta e pungente, molto rara. La produzione del Nostro può, come giustamente afferma Giovanni Raboni nell’introduzione, essere suddivisa in due stagioni creative ben distinte: una prima dal 1943 al 1963 caratterizzata da forti accenti ermetici e una seconda dal 1971 al 1979 (anno della morte) segnata da una riflessività pacata immersa in una poetica attenta alla concretezza e alla quotidianità.
L’ ironia di certi versi risulta, a volte, magicamente spiazzante:
Araba fenice
Era questo lo scopo della vita
rincorrerla su ogni proda
prima che bruciasse
e che poi per suo conto rinascesse
metterle il sale sulla coda.
Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, 6 luglio 1922 – Milano, 13 marzo 1979), laureatosi in giurisprudenza, visse tra Milano, dove lavorava come pubblicitario, e la Sicilia. La sua prima raccolta di versi, Nel centro della mano, venne pubblicata nel 1951 a Milano dalle Edizioni della Meridiana.
