Silenzio: assolutamente!

Silenzio assolutamente 1Se ci fermiamo un attimo a pensare a quanta strada ha fatto la vita su questo pianeta, soprattutto soppesando la comparsa dell’essere umano e della sua evoluzione, ci può venire in mente che, mai andando di pari passo con quest’ultima, il nostro ambiente è cambiato tantissimo. E questo non ha influito solo nella percezione visiva e olfattiva, ma anche quella sonora. E’ impossibile pensare che un nostro antenato ricevesse gli stessi stimoli sensoriali che riceviamo noi oggi. Proprio in materia di suono, è aumentato sia il numero di suoni, sia l’intensità. Oggi abbiamo un rapporto completamente diverso con quello che è il suono: proviene da fonti che una volta non esistevano, elettrodomestici, automobili, utensili, materiali. Qualche esempio banale: provate a camminare con i tacchi su un pavimento di pietra e sul cemento, oppure ad usare calzature di gomma, noterete che non sono gli stessi suoni che fa un piede scalzo su un terreno incolto. O ancora più banalmente: sto scrivendo al computer. Fino a qualche decennio fa la tastiera non esisteva e il rumore dei tasti non poteva esistere. Si può quindi dire con certezza che l’uomo, insieme a tante altre cose, ha inventato anche suoni. Il problema è che spesso la portata di questi è talmente massiccia e disturbante che si parla di rumore. L’inquinamento sonoro è un grave problema dei nostri tempi, che porta con sé ingenti danni alla nostra salute e all’ambiente; parte dei sempre più diffusi disturbi d’ansia sono spesso causati dalla componente di stress che interviene in un ambiente troppo rumoroso, quali possono essere le nostre città, così come i posti di lavoro quali le fabbriche, ad esempio. Benché ci siano dei sistemi per prevenire, almeno in parte, i danni derivati da essi, non sempre vengono applicati in maniera efficace. Per chi vive negli agglomerati urbani a più alta densità, non è raro imbattersi in disturbi del sonno dovuti proprio all’inquinamento acustico; questo tipo di stress porta gravi danni non solo alla nostra efficienza mentale, vedi irritabilità, fatica nella concentrazione, problemi di memoria, ma soprattutto a quella fisica, predisponendo a stanchezza cronica, debolezza e sovrappeso, con tutto ciò che ne consegue. Il sonno è forse la parte più importante per il nostro organismo: è il momento in cui si rinnova, si rigenera e se questo non avviene correttamente, dobbiamo cercare di risolvere il problema per quanto è possibile. Sebbene in alcuni momenti, insonorizzare una stanza possa sembrare l’unica soluzione, ne citerei una che uso spesso. Sono anch’io vittima di rumori molesti e saltuariamente di ronfamenti aggressivi. Tappi per le orecchie: economici, efficaci e ricordatevi di cambiarli spesso perché è normale che si sporchino.

Che si parli di musica, voci, suoni, eco o semplicemente rumore, si è soliti contrapporre il silenzio. Se si parla concettualmente è senz’altro vero, non è però esatto parlare di percezione di silenzio assoluto in senso fisico. Sulla Terra, non esiste. Non esiste nemmeno in noi: il nostro corpo fa rumore. E non mi riferisco solo ad eventuali esternazioni poco educate.
Non so se vi è mai capitato di sentir parlare di “camera anecoica”. Cito una fonte (motherboard.vice.com):

«Suona paradossale, ma l’esperienza passiva del giacere come un morto al buio e in quasi perfetto silenzio è stranamente intensa. Il contesto innaturale forza in fretta il mio udito a sensibilizzarsi. Man mano che i minuti passano, il mio respiro e i movimenti interni diventano più pronunciati.
Cose che prima erano solo sensazioni—la digestione, il rilassamento muscolare—possono essere uditi. Sento lo Silenzio assolutamente 2schiocco dei seni nasali e un leggero raschiare mentre sollevo le sopracciglia e lo scalpo si sposta sul teschio. Dopo circa 45 minuti, ha spiegato Dance, avrei cominciato a sentire il sangue muoversi per il capillari intorno alle mie orecchie. Alla fine, eccolo—un morbido fruscìo, il sangue che sta letteralmente pompando per la mia testa. L’esperienza è ipnotica, persino esistenziale—non mi sono mai sentito tanto consapevole del fatto che il mio corpo è una macchina organica che ribolle.»

Chi descrive questa esperienza in questa particolare stanza è Thomas Howells. La camera anecoica fu inagurata verso la fine degli anni ’50 da John Cage che registrò un brano di “silenzio assoluto” della durata di 4 minuti e 33 secondi. La camera anecoica è una stanza insonorizzata dove si sono ricreate le condizioni per avere un rumore ambientale pari a circa 16 decibel, che è pochissimo. Questa particolare situazione affievolisce anche gli altri sensi creando una condizione innaturale per l’uomo. Alcuni di quelli che hanno provato questa esperienza per un periodo prolungato di tempo, hanno dichiarato di aver raggiunto livelli d’isteria piuttosto importanti e in alcuni si sono addirittura presentati attacchi di panico.
Ma perché accade?
Come accennavamo prima, il silenzio assoluto non esiste. Questo perché il suono si propaga attraverso la materia. Insomma, se abbiamo voglia di stare veramente tranquilli, in silenzio, l’unico posto dove poter trovare queste condizioni sarebbe lo spazio. Nello spazio non c’è aria e quindi il suono non si propaga. Gli scienziati hanno però sensori particolari che rilevano il campo magnetico e traducono in suoni ciò che viene captato; si scopre così che su Giove si potrebbero udire venti molto forti e molti tuoni. Giove è sempre arrabbiato nero, forse perché vorrebbe silenzio.

Battute a parte, ma il detto “il silenzio è d’oro” sembrerebbe essere uno dei più veri.
Il silenzio è importante non solo per la nostra salute, ma anche nella musica. Sono le pause a dare il ritmo alle melodie e durante la pausa si “esegue” il silenzio, appunto.
Inoltre, osservare il silenzio ci aiuterebbe moltissimo in certe situazioni, parlare a sproposito può davvero cacciarci nei guai.
Non ultimo, il silenzio ci permette di cogliere meglio tutti quei segnali corporei che fanno parte della comunicazione non verbale.

Insomma, anche se l’assenza totale di suono è davvero improbabile da raggiungere, forse ci si potrebbe però mettere una mano sul cuore e cercare di agevolarci il quieto vivere con la semplice buona educazione. Perché anche il rumore ha il suo fascino. Ricordo che quando mi trasferii da una città pullulante di gente che andava e veniva giorno e notte, industria, commercio, etc… ad un paesino sulle bellissime colline marchigiane, la prima notte non riuscii a dormire. Mi accorsi improvvisamente del silenzio e del buio che mi circondavano. Non ero abituata, ma mi abituai in fretta. Ora me li sogno tutte le sere.
Perché il motorino è rumoroso già di suo, non serve sgassare tre volte per partire. Hanno inventato i campanelli per non dover usare il clacson per avvisare che siamo arrivati. I cellulari hanno il volume per regolare le voci durante le conversazioni, non serve urlare alle due di notte mentre cammini sotto i portici, rimbomba tutto. L’autoradio non serve per ricreare una discoteca nell’abitacolo. Soprattutto: lascia perdere l’antifurto dell’auto: è solo un gatto che monta sul cofano. Non mi addentro sulle pantofole coi tacchetti della vicina o altri rumori propri dei condomini. Basta un po’ di buona educazione: è sana, veloce e gratis!



Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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