Schermo Vintage – Un Posto al Sole

un-posto-al-sole-1A volte è sorprendente rendersi conto di quanto un film d’epoca possa rivelarsi attuale.
È il caso di A place in the sun, uscito in Italia come Un posto al sole: un film del 1951, remake a sua volta di una pellicola del 1931, tratto da un libro del 1925, An american tragedy di Theodore Dreiser, ispirato ad una storia realmente accaduta nel 1900.
Un vero viaggio a ritroso nel tempo, quindi, che porta però ad una vicenda che potrebbe tranquillamente svolgersi anche oggi.
Si è detto che Un posto al sole sia un dramma sul sogno americano, sui limiti che si possono superare per ottenere ricchezza e successo in società, ma a ben guardare racconta anche un classico crimine passionale, uno di quelli che riempiono di continuo anche la nostra moderna cronaca nera nazionale. Di fatto si può dire che narri della spirale distruttiva in cui cade un uomo che non sa più far fronte ad errori commessi, desideri, responsabilità.
Nella fattispecie parliamo di George Eastman, un giovane qualunque che vorrebbe di più dalla vita. Parente solo alla lontana di una famiglia ricca, ottiene grazie ad essa un buon posto di lavoro in fabbrica e inizia una relazione con una delle operaie, Alice. Una professione onesta e una brava ragazza, ce ne sarebbe abbastanza per molti altri. Ma abbiamo detto che George vorrebbe di più… e infatti ad una festa dei parenti facoltosi, in cui peraltro si sente totalmente escluso e ignorato, si imbatte in Angela. Bellissima, ricca, l’esatto contrario della semplice e un po’ noiosa Alice. E lei lo nota. Eccome.
Per George inizia così una sorta di doppia vita: da un lato la passione per Angela, che lo introduce nel proprio ambiente di ragazza coi soldi, dall’altro il legame con Alice che gli diventa via via sempre più indigesto e soffocante.
Soprattutto quando Alice rimane incinta e comincia a insistere perché lui faccia il suo dovere e la sposi.
Le azioni successive di George sono quelle di un topo in trappola, disperate e destinate alla tragedia. Una tragedia che costerà la vita ad Alice e porterà lui alla pena di morte. E probabilmente la scena più impressionante del film è proprio la fine di Alice, mirabilmente costruita e sospesa sul filo del dubbio: un lago, un giro in barca, lei che si arrabbia e alzandosi goffamente fa capovolgere la barca. Non sappiamo nulla di ciò che accade dopo il capovolgimento, tranne che è solo George ad arrivare a nuoto a riva. Lui aveva premeditato tutto? Aveva portato una ragazza che non sapeva nuotare su un lago con l’intento di ucciderla?
In certi momenti sembra così. Ma è effettivamente Alice a far capovolgere la barca, in quello che appare un incidente: George ha solo quindi approfittato del caso?
Ha provato a salvarla? L’ha guardata annegare?
Chissà… Sta di fatto che George sara’ scoperto molto in fretta e pagherà appunto con la condanna a morte. In prigione un prete gli chiederà se nel momento fatidico lui abbia pensato ad Alice o ad Angela. George non risponderà e il prete commentera’ con “allora nel tuo cuore c’era il delitto”.
un-posto-al-sole-2Diretto magistralmente da George Stevens, il film ha ottenuto sei premi Oscar, tra cui quello appunto per la miglior regia, e nel 1990 è stato inserito tra i migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Stellare il trio di protagonisti: Montgomery Clift, che tratteggia un George di coinvolgente intensita’, Elizabeth Taylor, perfetta, luminosa e seducente nei panni della ricca Angela, e Shelley Winters, nota all’epoca per i ruoli sexy e fascinosi, e che si trasformò letteralmente per interpretare l’incolore Alice, tanto che Stevens al provino non la riconobbe.
Per Clift e la Taylor il film segnò l’inizio di una profonda amicizia. Interpretarono insieme altri due film, Improvvisamente l’estate scorsa e L’albero della vita, durante il quale Clift fu coinvolto in un terribile incidente stradale che lasciò segni indelebili sul suo volto. Numerose le testimonianze di come proprio la Taylor soccorse l’amico nei momenti immediatamente successivi all’incidente, contribuendo a salvargli la vita.
un-posto-al-sole-3Negli extra del dvd di Un posto al sole è possibile ascoltare l’attrice raccontare di come sul set del film, appena diciassettenne, abbia imparato tanto dal collega, dalla sua capacità e potenza interpretativa. Curiosità: la Taylor aveva dato il suo primo bacio nella vita vera solo poche settimane prima dell’inizio delle riprese, ma nell’intervista ricorda che il bacio cinematografico con Montgomery Clift fu molto più eccitante.
La loro amicizia durò sino alla morte prematura di lui, a soli quarantacinque anni. Un animo fragile, il suo, indebolito dall’alcool e dalla depressione dovuta alle difficoltà nel nascondere la propria omosessualità. E durante l’intervista, mentre parla di lui, negli occhi di Elizabeth Taylor traspare ancora la luce di un affetto sincero.
Riscoprite questo capolavoro del cinema, ritrovate l’interpretazione ricca di sfumature di un attore sfortunato ma da non dimenticare e, perché no, anche la bellezza di un’amicizia vera nata in un mondo che spesso ha celebrato e celebra la finzione a discapito della realtà.



Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *