Nel calice: 9.9, Azienda La Contessa

9.9 Azienda La ContessaOggi faremo quattro chiacchiere con un vino decisamente fuori dagli schemi, che mi ha colpito per la sua freschezza ed originalità.
Un vino rosso, o meglio rosa dal momento che si rivolge principalmente ad un pubblico femminile; “un vino creato da una donna per le donne” come lo definisce Alessia, proprietaria dell’azienda vitivinicola “La Contessa” e produttrice del nostro ospite di oggi, il 9.9.
Accantonate le caratteristiche di struttura e complessità a cui viene d’istinto pensare quando parliamo di vini rossi; il 9.9 è un vino adatto per un aperitivo o per un pranzo leggero, non solo per la bassa gradazione alcolica, ma anche per la sua piacevolezza e freschezza.
Un vino beverino, dietro alla cui semplicità si cela però un lungo e faticoso lavoro in vigna; per questo ho voluto presentarvelo, perché mi ha colpito l’impegno e la precisione nell’ottenere l’obiettivo che ci si era prefissati: un vino rosso, espressione di un vitigno autoctono, a bassa gradazione ma dal gusto pieno e piacevole. A lui, ora, la parola!

Nome:

9.9, nome che sta ad indicare una delle mie principali caratteristiche, ovvero una gradazione alcolica inferiore ai 10 gradi.

Anno di nascita:

2014

Provenienza:

Sono bresciano, più precisamente di Capriano del Colle, una zona ad alta vocazione enologica, in cui si producono vini DOC come il Capriano del Colle rosso riserva o il Capriano del Colle novello.

Origini:

100% Marzemino, un vitigno autoctono a bacca nera che, grazie all’elevata presenza di antociani, produce vini morbidi e molto colorati.

Raccontaci qualcosa di te:

Sono nato a “La contessa”, un’azienda vitivinicola di 8 ettari, a Capriano. Non sono figlio unico; della famiglia La Contessa fanno parte anche altri due rossi (La Rossa e Terre Franche), un bianco fermo (La Bianca) e uno spumante Brut Blanc de Noirs (il Rosa Mistica).
Anticipo la domanda: no, loro non sono a bassa gradazione alcolica! La Rossa, ad esempio, fa 15 gradi.
Non pensiate però che il mio carattere leggero mi renda più facile da gestire; anzi! Mi rinfacciano sempre che sono nato in campagna, non in cantina, dato che sono frutto di attente e precise scelte vitivinicole. Vengo infatti prodotto attraverso diverse parcelle di uva Marzemino, che viene vendemmiata in tre diversi momenti e ciascuno di questi mi regala determinate caratteristiche.
La prima raccolta avviene a fine agosto, quando l’uva è ancora lievemente acerba e ciò serve a garantirmi la bassa gradazione alcolica. La seconda a settembre, quando l’acino è maturo ed è in grado di regalarmi il bouquet che mi caratterizza (sentori di frutti di rossi: ciliegine, fragole selvatiche, lamponi).
L’ultima raccolta, tardiva, ad ottobre, è quella che mi dota di sfumature più intense.

Segni particolari:

Questa caratteristica mi fa guadagnare un sacco di punti con le donne: oltre ad essere più leggero a livello alcolico lo sono anche per quanto riguarda l’apporto calorico; se un vino secco di 13 gradi solitamente sta sulle 740 kcal, io con i miei 9.5 gradi, ne vanto solo 560. Come possono non essere pazze di me?

Svela ai nostri lettori dove ci siamo conosciuti:

Al Wine Garden di Milano, un chiostro con giardino e porticato, molto suggestivo, in cui si beve e si parla di vino, a fianco alla splendida Basilica di Sant’Ambrogio.

Descriviti un pò. All’occhio:

Rosso rubino acceso, con riflessi violacei, come le labbra delle donne che sorridendo si portano il calice alla bocca e lasciano una traccia di allegria colorata, sul bordo.

Al naso:

Un sentore di frutti di bosco pronti per essere colti, un accenno floreale di viola.

In bocca:

Chi mi assaggia non si ferma al primo sorso ma continua a farlo, perché sono di facile beva, vellutato, piacevole, immediato.

Dove ti senti a tuo agio:

Amo stare con le donne, mi piace coccolarle; adoro essere presente ad una pausa pranzo tra due amiche, in cui la pesantezza del lavoro viene accantonata per trascorrere un’ora fatta di chiacchiere, risate e bicchieri che cozzano tra loro, lievi.

Ami stare in compagnia di…:

Salumi che abbiano il mio stesso carattere schietto: salame cotto, prosciutto crudo, coppa di parma. E, vi sorprenderò: si dice che tra vino e pizza solitamente non corra buon sangue, io invece ci vado d’accordissimo!

Quanto ci costi:

Quando sono in formato mignon (la bottiglia da 500 ml, ideale per un pranzo di lavoro a due) 8 euro.

Dicono di te:

Mi definiscono un “vino social” perché AMO stare in compagnia; sono versatile, so adattarmi ad ogni momento e situazione.

Caterina Scaramagli

Mi chiamo Caterina e ho una laurea in Comunicazione. Da bambina passavo le mie giornate in cucina a giocare, sperimentare e sporcare. Durante gli studi universitari ho frequentato l’istituto alberghiero serale e ho avuto la fortuna di poter trasformare questa passione in un lavoro. Oggi sperimento, gioco e sporco come allora.

2 Comments

  1. Tutto bello e buono. Ma 500 cc. di rosso a 8 Euro mi sembra un poco esagerato. Io abito nel pieno del C hianti Fiorentino a 2 Km dalle favolose cantine Antinori. Bevo un Santa Cristina, da 0,75 a 9 euro. Che con tutto il rispetto non ha nulla a che vedere con il vostro vino. E premetto non è certamente il meglio della produzione Antinori. Bevo un Lemokle del Frescobaldi a 6,50 euro. Lascio a voi ogni commento. Che battoni il fior fiore dei vini Toscani per ora la gente deve correre parecchio. Non cito Tignanello, Sassicaia, Brunello ecc.

  2. Ciao Joseph,
    mi fa piacere che tu abbia letto l’articolo!
    Una bella fortuna, per un amante del vino, vivere in una zona così votata alla viticoltura, sarai cresciuto a pane e Chianti allora.
    Premetto dicendo che il 9.9 non è il mio vino, né ho alcun interesse a promuoverlo. E’ semplicemente un vino che ho degustato (e apprezzato) e ho voluto parlarne qui perché mi ha incuriosito la sua storia.
    Di sicuro non ha nulla a che vedere con i vini come quelli che hai citato, ma direi che l’obiettivo che si era data l’azienda (e che a mio parere ha raggiunto in pieno) non era quello di sostituirsi ad un Chianti, a un Brunello o a un Sassicaia.
    Ti ringrazio per la segnalazione del Santa Cristina, chissà che non possa essere il protagonista di uno dei prossimi post!

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