«Possa mai Iddio proteggermi e liberarmi della zanna dell’arcidiavolo! – non si era ancora spenta l’eco del mio colpo di bastone, che una voce rispose dall’interno della tomba! – con un lamento, dapprima smorzato e rotto, come il pianto di un bambino, salito poi rapidamente ad un lungo, intenso, continuo urlo, assolutamente inumano, bestiale, – un ululato – un grido sconvolgente, per metà di orrore per metà di trionfo, quale avrebbe potuto venire solo dall’inferno, unitamente dalle gole dei dannati nella loro agonia e dei demoni esultanti nella dannazione. Di quello che mi passò per la testa sarebbe assurdo parlare.»
Tratto da: Il gatto nero (1843), di Edgar Allan Poe