Cos’hai nella testa?

Cranberries 1Questa settimana ho proprio voglia di tirare fuori dal cassetto l’ennesima musicassetta consumata fino a storcere il sonoro: che volete? Il caldo mi rende nostalgica. In realtà il gruppo di cui vorrei parlare, pur avendo vissuto momenti di maggiore visibilità, è storico e dannatamente attuale. Gli irlandesi The Cranberries si sono sempre distinti per il loro impegno contro ogni forma di violenza e hanno raggiunto l’apice di un lungo successo con un video in cui Dolores urlava “Cos’hai nella testa? Zombie” con un grandioso video semplice ma di sicuro impatto che la vede tutta dipinta d’oro interpretare versi che riassumono molto bene quello che ancora ci ostiniamo a trascinarci dietro.

And the violence causes silence/who are we mistaken?” (La violenza causa silenzio, siamo noi ad essere in torto?)

Già. Siamo noi ad essere in torto? Quanto può essere assordante il silenzio?
Spero di non riempire di retorica le righe che seguono ma, visti gli ultimi accadimenti e quelli che già avvengono sistematicamente ormai da… sempre, direi… mi chiedo se l’essere umano si sia imbruttito a dismisura, se la cosa fa semplicemente più effetto perché qualche lezione dovremmo averla imparata, se siamo noi incapaci di reagire, se ci accorgiamo veramente di quello che accade ogni giorno o solo in via eccezionale in alcuni luoghi. Insomma, che cosa stiamo combinando? E soprattutto non mi è chiaro in nome di cosa. Leggo titoli di continua violenza e che, con altrettanta smania di orrido, vengono urlati come fossero numeri vincenti della lotteria o commentati recitando cordoglio che sembra di circostanza. Se, come dicono alcuni, lo scopo è quello di controllarci attraverso la paura, personalmente reagisco con sdegnoso schifo, più che terrore, ma solo perché posso permettermelo: chi ha visto certe atrocità credo che possa descrivere meglio di chiunque altro come scatti l’istinto di sopravvivenza. I popoli hanno già fatto secoli di storia che, più o meno, si studia. Il popolo dei nostri giorni, con quale ruolo verrà ricordato?
Cranberries 2Non ho una risposta e in effetti la guerra, cui si fa esplicito riferimento nel brano sopracitato Zombie, è solo una parte della violenza con cui abbiamo a che fare: combattiamo per la sopravvivenza a più livelli. In questo labirinto si svolta e ci si imbatte in tanti vicoli ciechi, dal cibo e la sua produzione, dall’inquinamento e lo spreco delle risorse nonché la distruzione di un intero pianeta, combattiamo per l’immagine, l’essere e il pensare, combattiamo con la massa e l’onda che trascina via ogni forma di aspetto personale. Sì, le care vecchie differenze. Ancora combattiamo con l’ignoranza e i pregiudizi: è una situazione talmente ridicola che fa sembrare imbarazzante la mia affermazione. Combattiamo contro la povertà e la disperazione. E’ un caos nel quale non mi giro tanto bene nemmeno io. Mi sento inadeguata, ma rispetto a chi?
Proprio Dolores O’Riordan, la mitica voce del gruppo in questione, ha combattuto contro pesanti depressioni e disturbi alimentari dovuti alle pesanti pressioni di produzione. Sembra che più ci avviciniamo all’obiettivo più ci accorgiamo che fare Mida di cognome è una sana fregatura, ma mi tengo un margine di dubbio perché così lontano non ci sono mai arrivata (io mi sento più vicina a San Tommaso).
Se è vero che l’uomo per sua natura è violento, intendendo che l’essere umano uccide anche per interesse ed è l’unico essere vivente a farlo, è vero anche che tra esseri umani si creano grandi unioni e grandi obiettivi seguiti da progetti epici. In breve: sappiamo anche far del bene quando ci ricordiamo che tra le tante invenzioni esiste lo specchio.
La violenza è comunque un aspetto del mondo e della vita che non ci siamo certo inventati noi, magari avremmo potuto imparare a gestirla, ecco.
Io vivo nella violenza comoda, come la chiamo io: discriminazioni lavorative, problemi esistenziali, come ridurre lo spreco, siamo anime sole in questa società, etc etc… però faccio delle scelte e le faccio senza ledere irreparabilmente gli altri. Come me, tante altre persone. Siamo tutti piccoli geni? No, direi di no, perché proprio i Cranberries sono sbarcati con un successo travolgente in ogni angolo del globo, partiti da Limerick e mettendo in musica tutta la loro voglia di migliorare le cose. Fino a prova contraria sono stati accolti, eccome.
Vorrei proporre Promises, dall’album Bury the Hatchet e lo propongo perché è un bel pezzo e perché l’album merita davvero sia per la composizione che per la maturità vocale di Dolores: la sua interpretazione è scatenata!



Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

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