Dracula Opera Rock: un’occasione perduta

Dracula Opera Rock
Oggi faccio un passo indietro per parlarvi di un musical che non è attualmente in scena nei nostri teatri ma che lo è stato, quasi dieci anni fa, nel 2006, per un numero limitato di repliche, a Roma, Verona e Milano. Nonostante infatti la produzione di David Zard (produttore, ieri, anche del leggendario Notre Dame e, oggi, dell’altro grande successo Romeo e Giulietta-Ama e cambia il mondo), i testi e libretto di Vincenzo Incenzo e le musiche della PFM (che aveva anche pubblicato prima dello spettacolo un cd con una selezione dei brani), Dracula Opera Rock non ebbe particolare fortuna.
Difficile stabilire le motivazioni. L’operazione era certamente molto sperimentale e anche tuttora l’Italia non sempre risponde in modo adeguato a ciò che esce dai soliti schemi collaudati. Sicuramente non era uno spettacolo perfetto.
La trama, per esempio, apertamente ispirata alla versione cinematografica di Coppola e incentrata quindi sulla storia d’amore oltre il tempo di Dracula e Mina, non era ben sviluppata: i due protagonisti interagivano soprattutto solo nel secondo atto e veniva a mancare la suggestione dei loro primi incontri, i personaggi di Harker e Seward avevano poco spessore e uscivano sbrigativamente dalla storia, e il finale era piuttosto ambiguo, tanto che mi è capitato di leggere commenti di spettatori che non avevano capito che il conte andava incontro al sole insieme alla compagna per morire. Forse avrebbe dovuto durare un po’ più di due ore, per riempire vuoti e chiarire le ambiguità.
Qualche perplessità anche sulla scenografia, a tratti bella, giustamente cupa, ma piuttosto statica, e sui costumi, volutamente non storici, ma spesso troppo vicini a un film di fantascienza (le mogli di Dracula o i ballerini finivano con l’assomigliare più ad alieni che a creature della notte).
Però, fermo restando questo, le sonorità erano tra le cose migliori, molti i pezzi davvero incisivi, tra cui i duetti di Dracula e Mina e quello, davvero bellissimo, di Van Helsing e Lucy. Interessanti anche alcune scelte coreografiche e scenografiche, come l’idea della cornice-specchio, da cui diversi personaggi entravano ed uscivano scambiandosi posto in un affascinante gioco di illusione.
Tra i personaggi, i due più efficaci erano probabilmente il Van Helsing di Giò Tortorelli (trucco particolare e inquietante) e il folle Renfield di Fabio Privitera (perfetto anche nella fisicità), voci splendide, interpretazioni coinvolgenti.
Notevole anche la Lucy di Maria Grazia Di Valentino, adeguata (anche se forse non mi è arrivata davvero, non quanto avrebbe dovuto il suo personaggio) Sabrina De Siena nel ruolo di Mina. Sullo sfondo Davide Benedetti e Max Corfini, come dicevo penalizzati dallo scarso approfondimento di Harker e Seward. Ottimo il corpo di ballo.
In quanto a lui, Dracula, ad interpretarlo c’era il grande Vittorio Matteucci. Ammetto che il look non mi ha convinto del tutto: avrei preferito qualcosa di più sontuoso rispetto alla tuta di pelle fantascientifica e anche un aspetto meno copiato da quello di Gary Oldman. Ma il Capitano rimane il Capitano e il suo Dracula era appassionato e sentito in ogni cellula, vissuto e donato al pubblico credendoci. Matteucci è questo, sempre. Una voce, la sua, strepitosa anche nella partitura di rock progressivo.
In sintesi, ho trovato Dracula Opera Rock comunque un’opera valida, che avrebbe meritato tempo per affinare i difetti e magari riuscire a crescere. Peccato non ne abbia avuto la possibilità.
Se non l’avete vista, potete recuperarla su Youtube, in una registrazione amatoriale dal vivo abbastanza buona, sufficiente per permettervi di formarvi un’opinione (e anche per rendere giustizia a tutti coloro che hanno lavorato e contribuito ad uno spettacolo che non va dimenticato).

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

3 Comments

  1. Era uno spettacolo fantastico, emozionante, stupendo. Non ha avuto successo perché Zard in quel periodo era gravemente malato e ha delegato ad altri, evidentemente incapaci, la sua promozione e distribuzione. Non gli mancava niente. E se la gente non ha capito il finale (di un romantico assoluto!) è perché non conisceva proprio né la storia né il personaggio di Dracula.

  2. Ciao sono Carmen, ho visto la versione che hanno dato a Milano, dire che piango al non poterla più vedere è poco. Ho il cd e lo ascolto molto spesso e nella mia mente si srotolano le scene viste … per me meravigliosa interpretazione … mi manca tanto …

  3. L’ho visto a Roma anni fa. Sono d’accordo sui costumi un po’ troppo spaziali (un’occasione persa per evocare la raffinatezza, la potenza e la profondità delle emozioni che invece prendono vita sul palco).

    Anche io comunque ho il cd perché l’aspetto musicale è comunque il più riuscito. Peccato non vedere più lo spettacolo in giro e non poter trovare nemmeno un dvd ufficiale.

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