«C’era una rete metallica, offerta da Charlie, un armadio ottenuto da cassette messe insieme e rivestite con quella stoffa azzurra indigena, particolarmente sgradevole, e uno specchio sopra una catinella anch’essa poggiata su una cassa di imballaggio. A Tony la povertà di quegli oggetti non importava minimamente. Era in uno stato d’animo di euforia, di esaltazione romantica, e cose come il cattivo cibo o i materassi bitorzoluti erano abbastanza irrilevanti per lui. Modi di vivere che nel proprio paese lo avrebbero scandalizzato, qui gli apparivano come i sintomi eccitanti di un diverso modo di concepire i valori della vita. Aveva vent’anni.»
Tratto da: L’erba canta (1950), di Doris Lessing