Spremuta di limoni

Katy Perry 1C’è una sottile differenza tra provocazione e spremitura di limoni. La prima smuove, la seconda stringe (e non a caso ho scelto i limoni). In genere sono sotto spremitura di limoni nelle giornate grigie, in cui tutto è grigio: il mio colorito, l’umore, l’umore dei miei amici, il cielo, lo smog, il gatto dei vicini… però è morbido! Non sto vaneggiando, come spesso accade, ma proprio oggi si è ripresentato il gatto dei vicini che ho soprannominato Marmellata per la sua consistenza: quando si stende si spalma letteralmente, e lo fa sul prato in mezzo alle margherite, sulla soglia del portone guardandoti con un misto di disappunto e seduzione, tra le mie braccia, insomma, un po’ qua e un po’ là. Il felino in questione ha fatto sì che una grigia giornata si trasformasse in fame compulsiva di colore e perciò ho pensato: ”quale artista in musica è adatto a cotanta esplosione di voglia cromatica?”.
E’ un po’ che frulla nella mia mente e nei miei post la “minaccia” Lana Del Rey e sono certa che vi siate stufati del mio tergiversare a riguardo, lo sono anche io ma non posso farci nulla, deve arrivare il momento giusto e in quanto a cromia la Del Rey è un po’ troppo cupa per il mio fervore primaverile. Sta diventando una specie di goccia cinese, chiedo scusa. Ma ho decisamente bisogno di qualcosa che ora chiamano fluo, fluorescente per gli anziani, e vista l’introduzione a base di agrumi a proposito della provocazione, credo di aver trovato una cantante che calza proprio a pennello con ciò che per me la provocazione rappresenta: uno stimolo positivo e in grado di alleggerire argomenti di un certo peso, qualcosa di simile a una considerazione fuori luogo ma venuta fuori spontanea.
Vorrei perciò introdurre Katy Perry, tra l’altro in un periodo decisamente felice dal punto di vista sentimentale perché in coppia con l’elfico Orlando Bloom (o piratesco se preferite). Californiana doc, esplosa nel 2008 con un pezzo che segnava l’esordio nelle classifiche mondiali, ma che era frutto di una lunga gavetta fatta di pop-rock, gospel e dissapori che ancora permangono con la sua famiglia, molto credente e decisamente praticante. La hit in questione è I kissed a girl, che in realtà sembra davvero più lontana nel tempo di quel che è, per via dell’incredibile sequela di bingo azzeccati dalla Perry. Sono franca nel dire che non trovo la sua voce così fluo, anzi, piuttosto modesta, ma perfettamente adatta ai pezzi proposti e perciò in grado di dare carica e attirare simpatia, rendere, insomma, le cose un po’ interessanti e piccanti quà e là. Stilisticamente c’è evoluzione, da ragazza candida dentro e peperina fuori grazie a un certo restyling ben riuscito, devo dire un bel look e una bella donna, diventa col tempo una leonessa che ruggisce di fronte alle difficoltà della vita che l’hanno resa donna matura e consapevole. Sono rimasta un po’ male leggendo i racconti del periodo davvero buio in seguito alla brutta separazione dal suo ex marito Russel Brand, perché sono convinta che avrebbe potuto dare più spazio a un’emotività per nulla scontata nei suoi progetti.
Katy Perry 2Eppure, insisto, che il ritornello “ho baciato una ragazza e mi è pure piaciuto” rimane un colpo di genio tra i più azzeccati di sempre, proprio per la sua semplicità e innocenza. In un bacio lesbico non c’è nulla di male, a meno che non complichi dinamiche di coppia, è un bacio d’amore. O di sesso, che ci sarà di spiacevole se piace? Parliamo forse di soprusi, violenza, botte e bastonate? No. E’ quello il male. Intendiamoci, tutto ciò non arriva come una novità: una nostra ben nota conoscenza, Madonna, stampò due baci saffici a due tigri del pop come Britney Spears e Christina Aguilera sul palco di un MTV Awards e fece tanto, tanto discutere. Ora, se nel caso di Britney Spears, almeno ufficialmente, stava insidiando la ragazza tipo americana, bionda e brava il giusto, con l’Aguilera magari si stava insidiando un territorio già insidiato. Ma se pensiamo alla carrellata di artisti, maghi della provocazione non solo a sfondo sessuale, che abbiamo visto in questi mesi di Più bemolle che diesis, sono davvero in tanti ad aver cavalcato questo business: Lady Gaga, Rihanna, Alanis Morissette, che so benissimo di citare spesso, ma è riuscita a scandalizzare l’America con una fellatio a teatro e confessando candidamente di avere diecimila cucchiai quando in realtà aveva solo bisogno di un coltello, o magari spiegando a un uomo-zecca che per lei uno più uno fa due. Anche per noi in realtà. E penso anche a una citazione maschile che non possiamo dimenticare, un artista che ha fatto sottoscrivere pagine e pagine di petizioni per censurare le sue esibizioni, Marilyn Manson.
Ecco, però mi scuserete se mi sorge spesso una domanda, forse un po’ ingenua: ma in Italia avrebbero lo stesso effetto del Nuovo Continente? No, perché sto riflettendo su alcune modalità di comportamento diffuse nella nostra società che di etico hanno ben poco ma che passano per normali. Voglio dire, abbiamo la stessa capacità di stupirci? O siamo forse più smaliziati, più frastagliati nei nostri pensieri? E’ davvero un semplice domanda e non un inizio di polemica, perché sono cosciente che l’erba del vicino è sempre più verde, soprattutto se lucidata a dovere. Insomma, non penso che la provocazione che viene da un’artista come Katy Perry, così plateale in patria, qui possa scuotere gli animi allo stesso modo. O forse è quello che ci passano? Non lo so, a me piace, è divertente e ha qualche pezzo che onestamente fa scuotere impercettibilmente il cranio (sto diventando parsimoniosa di movimenti come Nero Wolfe). Non penso proprio che il target della sua produzione siano tematiche troppo profonde, però con ironia ha fatto cantare al globo il ritornello “ho baciato una ragazza e mi è pure piaciuto” e scommetto che battevano il piede anche i più conservatori. Magari bastasse da stimolo per vivere in un clima di semplicità, tolleranza e rispetto reciproco, in cui non c’è nulla di male ad essere sé stessi.



Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *