Serie A 2001/2002: il miracolo Chievo

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La Serie A di calcio, come tutti i campionati professionistici, lascia poco scampo: a livelli di eccellenza sportiva così alti solo le squadre più organizzate e solide storicamente ed economicamente riescono a sopravvivere ed imporsi.

Esistono però alcune eccezioni, alcuni miracoli in grado di sovvertire gerarchie consolidate da decenni. È l’esempio del Chievo Verona dei primi anni 2000 che, ottenuta una storica promozione in serie A, riesce contro ogni pronostico a scalare la classifica della massima serie spaventando le grandi del calcio italiano e chiudendo il campionato al quinto posto.

Il Chievo, unica società ad aver raggiunto la massima serie partendo dal gradino più basso del calcio, la terza categoria, agguanta la sua prima promozione in serie A nel 2001 dopo aver battuto per 2-1 la Salernitana e conquistato matematicamente il terzo posto in classifica in serie B. Difficile pensare come una squadra che rappresenta un quartiere di poche migliaia di persone e così scarsamente attrezzato economicamente possa affrontare un campionato della portata della serie A italiana, dove la Juve di Agnelli, il Milan di Berlusconi, l’Inter di Moratti, la Lazio di Cragnotti e la Roma di Sensi la fanno da padroni, con budget multimiliardari e campioni di fama internazionale. C’è chi ha alle sue spalle la Fiat, chi la Mediaset, chi il petrolio e chi… i panettoni. È infatti la nota azienda dolciaria “Paluani”, di cui il presidente dei gialloblu Luca Campedelli è azionista di maggioranza, a sponsorizzare la squadra di calcio.

Il Chievo si presenta alla stagione 2001/2002 con un budget per la squadra inferiore al solo stipendio di Del Piero nella Juventus.

L’allenatore, confermato dopo la promozione dalla serie B, è Luigi Del Neri. Una campagna acquisti tutt’altro che faraonica consegna però ai veronesi una squadra che si dimostrerà solida e ben assemblata, con diversi giocatori giovani all’alba di una carriera importante. Nella formazione titolare troviamo infatti calciatori allora semi sconosciuti come Simone Perrotta, Simone Barone, Bernardo Corradi, Nicola Legrottaglie, Massimo Marazzina, cui si aggiungevano i più affermati Eugenio Corini e il centrocampista brasiliano Luciano.

Il debutto nella massima serie avviene allo stadio Franchi di Firenze: contro ogni pronostico, il Chievo batte la Fiorentina per 2 reti a zero. Stesso risultato della seconda giornata, in casa contro il Bologna. La prima sconfitta arriva alla terza giornata in casa della Juventus per 3-2, ma dopo una partita decisamente combattuta. Seguono 6 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte nelle successive 10 giornate: la cenerentola del campionato, destinata secondo gli addetti ai lavori ad una retrocessione certa, si è trovata temporaneamente in testa al campionato, perdendo il primato per una sconfitta col Milan, ma ritornando al primo posto dopo aver battuto l’Inter al Meazza. Il Chievo siSerie A 2001 2002 il miracolo Chievo 2 giocherà fino all’ultimo il titolo di “Campione d’Inverno” (la squadra che chiude in testa alla classifica il girone di andata): la qualità del gioco espressa dagli uomini di Del Neri è stupefacente. La squadra si muove a memoria, è divertente da vedere ed attira la simpatia degli sportivi di tutta Italia, che iniziano a sperare che la favola Chievo possa chiudersi con un successo che sembrava impossibile.

Nel girone di ritorno però, un fisiologico calo fisico e la tragica vicenda del calciatore Mayelè, scomparso in un incidente stradale, fanno sì che i veneti perdano qualche partita di troppo per mantenere la vetta della classifica.

Riusciranno comunque a concludere il campionato al quinto posto, ad un solo punto dal Milan quarto, e a centrare una storica qualificazione in Coppa Uefa (non accadeva ad una neo-promossa dagli anni ’70).

Chissà che quest’anno con l’approdo in serie A di piccole realtà come Carpi e Frosinone, la bella storia del “Miracolo Chievo” non possa ripetersi…

Francesco Santoro

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