La Reggente: potere e sangue hanno un volto di donna

Il teatro è un ricettacolo di sogni e veicolo di emozioni, che a volte, come in ogni forma d’arte, può – e deve- anche essere indagine oscura, discesa nei meandri più tenebrosi dei comportamenti umani.
Un tipo di teatro che colpisce allo stomaco, coinvolge anima e pancia e fa tornare a casa con un po’ di riflessioni, spesso scomode, in più.
Ed è certamente il caso di La Reggente, in scena al Brancaccino di Roma, dal 12 al 15 ottobre prossimi.
Tratta da un testo del 2012 del drammaturgo Fortunato Calvino e con la direzione del regista cinematografico Stefano Incerti, la vicenda ha la particolarità di ruotare intorno a una figura femminile di grande impatto, interpretata da Elena Russo: la Reggente del titolo è la moglie di un boss della camorra napoletana, che, condannato al carcere a vita, lascia tutto il potere nelle mani di lei. Un potere che la trasformerà, portandola ad un delirio di onnipotenza, rendendola sempre più spietata e priva di misericordia. Un percorso di crudeltà e metamorfosi psicologica in cui la affiancano il suo luogotenente e il braccio destro del boss, con i volti di Salvatore Sasa’ Striano e Luigi Credendino.
Consigliato ad un pubblico adulto, lo spettacolo promette di immergere lo spettatore in una storia cruda ed esplicita, che non risparmia violenza e sesso, mescolando i toni viscerali della lingua napoletana ad atmosfere di passione scespiriana, già a partire dall’uso dell’ombra e della luce e dei colori forti e sanguigni, con uno stile che porta sul palcoscenico sapore di cinema.
Le scenografie sono di Renato Lori, le luci di Cesare Accetta, i costumi di Zaira De Vincentiis e Annalisa Ciaramella, con la collaborazione dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Un’opera che sicuramente merita una chance, se siete a Roma dal 12 al 15 ottobre. E il migliore invito arriva proprio dalle parole della protagonista Elena Russo: 《 Se credi in una storia perché emoziona te per primo, superi ogni ostacolo, perché ne vale sempre la pena》.
L’emozione, luminosa oppure oscura: alla fine è sempre quella che conta.

 

Franca Bersanetti Bucci

Sono Franca, vivo in provincia di Ferrara e sono appassionata d’arte in generale, ma in particolar modo di teatro. Scrivo racconti, poesie e articoli su giornali online e siti internet.

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