FANTASOUND: facciamo un salto al cinema!

Fantasound 3Tante volte può esserci capitato di affermare che una certa canzone è la colonna sonora di una nostra storia d’amore, di un viaggio, di un avvenimento particolare e certamente, riascoltandola, ci avrà ricordato le emozioni vissute.

Tecnicamente la colonna sonora è l’insieme di parole, rumori e musica impressi sulla pellicola cinematografica che, riprodotta, essa trasforma in suoni. Ma da tempo immemore la musica è legata alla percezione visiva. Se proprio vogliamo tirare un pochino la corda, chi è soggetto a sinestesia, cioè percepire un senso al verificarsi di uno stimolo di senso differente, afferma di vedere determinati colori ascoltando suoni diversi. Ma appunto, abbiamo tirato la corda, parlando di una disfunzione che riguarda curiosamente (ma nemmeno poi tanto) anche artisti di fama mondiale. Alanis Morissette ha raccontato di vedere dei colori diversi per ogni canzone che compone. Pensiamo anche che per descrivere una voce, il suono di uno strumento, spesso parliamo di “colore”.

Vorrei porre l’attenzione su un film che allieta da sempre le giornate di noia e che considero un vero capolavoro: Fantasia.

Fantasia fu una pellicola innovativa sia per la tecnica grafica, sia per quella sonora. Bisogna tener conto che, nel cinema, inizialmente la colonna sonora era costituita da un pianista o un piccolo complesso che suonava nel buio della sala, più che altro per coprire il fruscio dello scorrere della pellicola. In seguito la tecnologia è andata avanti, dando alla colonna sonora una connotazione fisica: una striscia che scorre impressa in parallelo alle immagini. Se inizialmente era prevalente l’utilizzo di musica classica, man mano che la cinematografia compiva passi in avanti, anche il suono vedeva ampliare la sua gamma di generi. Pensiamo a quanti grandi compositori sono emersi di Fantasound 1conseguenza, qualche esempio: Leonard Bernstein, Ennio Morricone e un coraggioso su tutti Charlie Chaplin, che tra l’altro introdusse il sonoro nei suoi film nel Grande Dittatore, un film che prese posizione rispetto alle dittature europee proprie del periodo d’uscita. Le colonne sonore sono state, col tempo, anche commercializzate, nello stesso periodo in cui faceva l’ingresso nel mondo del cinema la musica rock. Un esempio su tutti: Easy Rider, la cui colonna sonora aprì diverse strade al genere.

Fantasia nasce da un inghippo produttivo della Disney, che aveva bisogno di dare una lucidata all’immagine di Topolino, sino ad allora personaggio di punta della casa di produzione. Decisero di produrre L’Apprendista Stregone, che vedeva Topolino nei panni di un apprendista mago che, ansioso di diventarlo a tutti gli effetti, si fa prendere la mano e utilizza le magie del suo maestro per risolvere i compiti di bassa manovalanza che gli erano stati affidati. Finisce col perdere il controllo della situazione e un bel colpo di scopa sul didietro da parte del mago. La colonna sonora scelta è l’omonima ballata scritta da Paul Dukas. Avendo all’attivo innovazioni grafiche importanti, si accorsero ben presto che i ricavi del cortometraggio non avrebbero coperto le spese necessarie allaFantasound 2 realizzazione. Disney aggirò l’ostacolo decidendo di accorparlo a un lungometraggio basato sulla trasposizione visiva di alcune opere musicali. La visione disneyana è sempre stata grandiosa ed è naturale che anche la realizzazione è diventata un pezzo di storia. Innanzitutto bisognava cominciare dalla scelta delle opere, Disney aveva in mente qualche idea visiva ma essendo un ascoltatore inesperto, si affidò a un team di selezionatori. Preparò adeguatamente anche i disegnatori, esercitandoli a comprendere visivamente i movimenti del balletto. Fantasia è un’opera che da subito è apparsa colossale, anche se inizialmente l’accoglienza del pubblico fu piuttosto tiepida, ritenendola troppo intellettuale. La reazione degli addetti ai lavori fu di tutt’altro umore, addirittura il Maestro Stokowsky , chiamato a dirigere la San Francisco Orchestra, si offerse di lavorare a titolo completamente gratuito. Un intoppo al successo di sala di questa pellicola, fu il numero limitato di sale destinate alla distribuzione, dovuto anche alla necessità d’installare le attrezzature adeguate alla riproduzione di quella che è stata un’innovazione fondamentale per il campionamento del suono: il Fantasound, ovvero il surround.

Stiamo parlando del 1940, periodo in cui l’Europa era sotto il giogo dei sistemi dittatoriali e sotto il fuoco della guerra, periodo in cui anche nei più liberali Stati Uniti d’America queste cose non si erano nemmeno immaginate: partire dal suono per creare l’immagine. Era chiaro che una volta fatto trenta, bisognava fare trentuno. La visione di Fantasia doveva essere un’esperienza a trecentosessanta gradi, si era pensato di utilizzare il tridimensionale, incensi per ricreare sensazioni olfattive. Ma tutta l’attenzione è stata fortunatamente concentrata sullo sviluppo sonoro. Se oggi un programma di produzione musicale multi traccia appare la cosa più scontata del mondo (ma un ingegnere del suono vi riprenderà su questo, a ragione), una volta il click del mouse, non c’era. Nemmeno parlando di Topolino (va bene, la smetto subito).

Il problema era che per ottenere l’effetto sonoro che Disney intendeva ricreare, non esistevano le apparecchiature. Fino ad allora, esisteva il mono, assolutamente insufficiente per lìesperienza che Disney aveva in mente. Così mise all’opera ingegneri della RCA che riuscirono ad utilizzare l’overdubbing (inserire suoni su una registrazione già esistente) e usare la multi traccia simultanea per riprodurre un suono surround con un livello di rumore molto ridotto. Con la neonata Hewlett – Packard realizzarono strumentazioni per monitorare al meglio le basse frequenze e introdussero l’utilizzo del pan-pot, l’effetto pan, ovvero il passaggio del suono da un canale all’altro per rendere al meglio la sensazione di movimento. Per registrare le parti dell’orchestra e campionare l’esecuzione in modo ottimale, introdussero l’uso di pareti semicircolari di compensato doppio per evitare una sorta di inquinamento reciproco. In buona sostanza, con Fantasia, sono state create e introdotte le tecnologie, ma soprattutto la concezione moderna del suono, che ancora oggi vengono utilizzate ampiamente. E’ stata una vera e propria rivoluzione senza la quale non saremmo in grado di godere di tanti capolavori sonori in tutti i campi, per questo è importante Fantasia.

Chiuderei l’articolo con un simpatico spezzone di questa meravigliosa opera, quello della Colonna Sonora, dove si può riscontrare appieno il concetto trasmesso da Disney: il suono da emozioni e sensazioni. E’ un filmato per altro molto divertente, che vede protagonista una linea bianca verticale che reagisce in modo differente ai diversi strumenti dell’Orchestra.

Naturalmente abbiamo solo introdotto il cambiamento epocale che questo film e la realizzazione della sua colonna sonora ha comportato, sicuramente è riuscito a divertire e far sognare intere generazioni. Fu un’opera innovativa e coraggiosa, perché si sono dovuti affrontare problemi in cui si doveva letteralmente inventare la soluzione, che diventò anche logistica. E poi, non potevano scegliere un titolo più appropriato.



Giovanna Cardillo

Sono Giovanna. Da anni m’interesso di musica, che scrivo e soprattutto ascolto. Ho esperienza come musicista nel teatro terapeutico e ho studiato Culture e Tecniche della Moda. Mi innamoro di tutti i gatti che vedo e ho sposato appieno la loro filosofia di vita. Anzi, tutte le loro sette vite!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *